A fine agosto a Firenze non si parlava d’altro. Complice la penuria di notizie sui giornali e una foto virale sui social partì il presunto scandalo del “cubo nero”, che mobilitò intellettuali e fini opinionisti al rientro dalle ferie. Il cubo nero altro non era che la sommità di un nuovo edificio costruito sulle spoglie di un teatro demolito. Il teatro non aveva alcun valore architettonico, la sua demolizione era regolarissima e il cubo nero in realtà era un palazzo piuttosto normale che si inseriva in maniera non così impattante nello skyline della città. Dopo qualche giorno però la polemica passò dall’essere locale a nazionale ingigantendosi finché non si sgonfiò.

Il nuovo Ditta Artigianale di Firenze sotto al ‘cubo ner0’
Oggi nel sistema di nuovi palazzi firmati da Vittorio Grassi Architects per il gruppo di hospitality Starhotels iniziano ad aprire i primi esercizi commerciali dopo che l’attività alberghiera è già partita da qualche mese. La sorpresa natalizia del 2025 è l’arrivo in questa porzione di città di un nuovo punto vendita (il settimo) di Ditta Artigianale, la torrefazione che ha convinto i fiorentini (e milioni di turisti) a bere caffè di qualità.
Non stiamo a ripetere la storia di Ditta Artigianale (anche perché lo abbiamo fatto già qui), ma possiamo sicuramente dire che l’apertura è di interesse per una serie di motivi specifici: il primo è che in questa zona di Firenze non c’erano buoni bar e posti dove bere un caffè, un cocktail o fare un pranzo o un aperitivo. Strade residenziali (Via Solferino, Corso Italia, Via Montebello) piuttosto sguarnite. Il secondo motivo è che ad aprire è una versione un po’ diversa dal solito di Ditta Artigianale.

Una nuova caffetteria contemporanea a Firenze
“Solitamente i nostri store sono un po’ nostalgici, guardano al passato glorioso del bar all’italiana, agli Anni Cinquanta o Ottanta e invece stavolta c’è un punto vendita del tutto inedito. La realtà”, ci spiega Francesco Sanapo, mente e braccio di Ditta Artigianale, “è che noi ci adattiamo ai luoghi dove siamo e allora questa volta i nostri architetti di Q-Bic hanno realizzato un luogo in dialogo con i nuovi palazzi contemporanei tutto attorno”. Patrick Hoffer, cofondatore di Ditta assieme a Sanapo, conferma che “in questa zona residenziale di alto pregio era però venuta a mancare un’offerta commerciale, proviamo a riaccendere una luce”. D’altronde Ditta ha sempre avuto anche uno sguardo ‘urbanistico’ sulla città.
Il nuovo spazio, giocato dagli architetti sui toni dell’acciaio, occupa un fondo commerciale da 130 mq, ha 50 posti a sedere, offre tutte le tipologie di caffè di Ditta Artigianale e ha anche una cucina per spuntini e pranzi. Non manca la rivendita di pane fresco, visto che da un po’ di tempo Ditta è anche bakery. “In questo modo”, conclude Sanapo, “Ditta Artigianale restituisce a Firenze ciò che Firenze ci dà ogni giorno”.

Nuove aperture a Firenze e a Milano
In realtà Ditta non pensa soltanto a Firenze, se è vero com’è vero che sono due le nuove aperture a Milano su cui si punta per il 2026. Una crescita che vuole replicare il successo del punto vendita in Corso Magenta, capace di far schizzare verso l’alto il fatturato nel gruppo per il 2025.
Tornando invece a Firenze e all’area di Via Solferino dove ha appena inaugurato il settimo Ditta Artigianale fiorentino, c’è da annotare che le aperture a tema gastronomico in questo nuovo piccolo quartiere contemporaneo nato sulle spoglie dell’ex Teatro Comunale non si fermeranno. Si sta preparando ad aprire la saracinesca J. Contemporary Japanese Restaurant, insegna di un ormai storico gruppo di ristorazione campano specializzato in cucina orientale con tante insegne di qualità. E così, come talvolta accade, anche chi si stracciava le vesti urlando allo ‘scempio’ per criticare il nuovo quartiere, alla fine ci verrà a cenare o a prendere un caffè…
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