Neilson Powless rinnova con la EF Education-EasyPost. L’eclettico corridore statunitense firma dunque un nuovo accordo con la squadra di Jonathan Vaughters con la quale sembra oramai definitivamente essersi convertito in un corridore da classiche, dopo che all’inizio della sua carriera aveva soprattutto mostrato le sue qualità nei grandi giri. Vincitore quest’anno della Dwars Door Vlaanderen, nonché n passato della Classica San Sebastian oltre che della Gran Piemonte, il classe 1996 ha dunque firmato per per altri quattro anni con la compagine americana, nella quale milita ormai dal 2020, dopo aver corso le prime due stagioni della sua carriera da professionista con la Jumbo – Visma.
“Non credo che avrei mai capito di poter diventare un corridore di classiche se non fossi entrato in questa squadra – spiega il 29enne – Questa squadra è famosa per le sue tattiche fuori dagli schemi. Il fatto di avermi permesso di partecipare alle classiche, o il modo in cui Ben ha conquistato la maglia gialla al Tour, o semplicemente il modo in cui corriamo il Tour ogni anno, lo dimostrano. È una squadra divertente per cui correre. Le nostre tattiche sono sempre entusiasmanti e qui ci sono molte opportunità per molti ragazzi. Questo mi ha aiutato a progredire. Qui ho trovato la mia specialità nel ciclismo. Essere opportunista nelle gare difficili e impegnative ha davvero dato i suoi frutti. È così che ho imparato a correre e così che voglio continuare a farlo. Questa squadra è l’ambiente perfetto per questo”.
“Sappiamo tutti che in termini di etica del lavoro Neilson non è praticamente secondo a nessuno – commenta il team manager – Si allenerà il più duramente possibile, fino al giorno in cui non potrà più correre in bicicletta. È nella sua natura. Non ho dubbi che le sue prestazioni continueranno ad essere eccellenti. Lentamente ma inesorabilmente, sta imparando anche la vera arte della corsa. Neilson era una specie di elefante in un cristalleria negli anni passati, e usava la sua forza per risolvere i problemi. Ora sta imparando a essere un ciclista. La sua tecnica di gara e la sua capacità di leggere le tattiche di gara sono migliorate notevolmente. Questo lo aiuterà a migliorare le sue prestazioni nel lungo periodo. Sarà in grado di vincere più gare, perché ora sa come essere un ciclista migliore rispetto a prima”.
L’aspetto tattico sembra peraltro essere una delle ragioni che più affascinano Powless: “Le classiche incarnano il ciclismo nella sua forma più pura […] Ci sono centinaia di modi diversi per cercare di vincere la gara. Ovviamente, essere il più forte ti dà le migliori possibilità. Ma le tattiche nelle classiche sono così intriganti ed emozionanti per me. È come una partita a scacchi che dura tutto il giorno, per cinque o sei ore. Si valutano costantemente i diversi modi in cui si può cercare di piegare la gara e farla volgere a proprio favore, sia che si cerchi di portare la propria squadra in testa in un tratto specifico per mettere sotto pressione gli avversari quando meno se lo aspettano, sia che si cerchi di andare in fuga prima del previsto per cogliere di sorpresa i favoriti. Per chi capisce davvero il ciclismo, penso che le tattiche nelle classiche siano semplicemente le più emozionanti”.
Capace in carriera di entrare nei primi dieci di Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia, all’appello delle Monumento manca solo la Parigi – Roubaix, ma i risultati ottenuti sinora mostrano chiaramente la sua versatilità: “Sono diventato un corridore opportunista, competitivo su quasi tutti i tipi di terreno: pavé, salite, pianura, circuiti o semplicemente gare molto lunghe come la Sanremo. Penso di essere diventato un corridore davvero completo durante il mio periodo in questa squadra. Il modo in cui affrontiamo le gare e cerchiamo di ottenere risultati ha fatto emergere questa mia caratteristica. Sono davvero felice e orgoglioso del tipo di corridore che sono diventato. Non avrei mai pensato in un milione di anni che avrei cercato di vincere una classica su pavé, ma quest’anno è successo, e ora non vedo l’ora di confermarmi e costruire una primavera intorno alle Monumento. Non ne ho ancora vinta una, e questo è sicuramente un obiettivo che voglio raggiungere. Ma il solo fatto di essere riuscito a essere competitivo in ogni Monumento a cui ho partecipato dimostra la completezza e la versatilità dell’atleta che sono diventato. Questo rende le gare ciclistiche estremamente divertenti, perché posso partecipare a ogni gara ed essere protagonista dell’azione”.
