Mikkel Honoré racconta la strategia della EF Education – EasyPost sul Colle delle Finestre. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2025 resterà nella memoria degli appassionati come il giorno della rivalsa di Simon Yates, che si è andato a prendere la Maglia Rosa, ma anche per il duello tattico tra Richard Carapaz e Isaac Del Toro, conclusosi con la mancata vittoria di entrambi. Il danese, compagno di squadra dell’ecuadoriano, è tornato sull’argomento spiegando la strategia adottata dalla sua squadra per provare a conquistare la classifica generale con il proprio capitano, giocandosi tutto in quella penultima e decisiva tappa.

“Se non avessimo fatto la nostra mossa ai piedi della salita, la situazione sarebbe diventata controllata. Avrebbero potuto mantenere un ritmo duro ma costante, magari lasciando andare Carapaz da solo, e Del Toro avrebbe potuto stare lì con i suoi compagni di squadra super forti, la maggior parte dei quali erano nella top 10 della classifica generale. Dovevamo cambiare il copione”, racconta il danese a Domestique Hotseat.

La EF ha dunque dato il massimo fin dall’inizio sul Colle delle Finestre per accendere la gara prima della lunga pianura che porta a Sestriere, cercando di sfruttare l’inesperienza del giovane messicano. “Abbiamo deciso di dare il massimo fin dai piedi. Non rende la salita più agevole, si va subito al limite, ma almeno si movimenta la gara, la si rende disorganizzata, si apre tutto”, ha aggiunto Honoré.

Valutando poi il comportamento in gara del suo leader ha proseguito sottolineando come il suo comportamento sia stato corretto, scegliendo di rischiare di perdere per cercare di vincere, per quanto poi il risultato non gli abbia sorriso, creando una situazione di stallo che è stata ampiamente criticata da più parti: “Rivedendo la corsa, penso che tutto ciò che Richard ha fatto sia stato più o meno corretto […] Aveva già vinto la classifica generale del Giro e aveva dimostrato di correre per la vittoria. Nel ciclismo, il secondo o il terzo posto non cambiano nulla, soprattutto per chi ha già vinto il Giro ed è stato campione olimpico”.

E sul confronto diretto con il messicano, Honoré ha anche ipotizzato quale potesse essere il messaggio di Carapaz al suo giovane rivale: “Immagino che abbia detto a Isaac: sarai tu a perdere il Giro se non dai tutto. Ma a quel punto era probabilmente troppo tardi. Già sul Finestre stavano facendo lo stesso, tenendosi d’occhio a vicenda. È stato sicuramente uno dei momenti più strani del ciclismo di quest’anno”.

Pur ammettendo di aver lasciato troppo spazio all’azione di Yates, il 28enne elogia il lavoro di squadra svolto in quell’occasione: “È stato un lavoro di squadra straordinario. Sarebbe stato più bello vincere, ma non guardo indietro pensando che avremmo dovuto fare qualcosa di diverso. Era l’unica e migliore opportunità che avevamo. Avremmo potuto vincere, e anche Del Toro avrebbe potuto vincere; era fortissimo, ma fa parte della competizione”.