Ultima modifica 25.12.2025

Perché è atteso un boom di influenza tra fine dicembre 2025 e gennaio 2026

In pochi giorni si muoveranno circa 6 milioni di persone per turismo, mentre scuole, mercatini, acquisti e cenoni mettono in contatto milioni di individui di età diverse. Questi assembramenti eterogenei aumentano la trasmissione dei virus, soprattutto respiratori. Il risultato? Nelle prossime due settimane è prevista una crescita dei malati, con un forte incremento delle tipiche infezioni invernali, influenza compresa.

Non è il freddo a far ammalare, cioè non “di per sé”. Il punto è che con le basse temperature si resta di più al chiuso, con aria riciclata e riscaldamenti accesi. L’aria secca non fa “cadere” le particelle infettanti: restano leggere, si sospendono più a lungo e raggiungono più facilmente l’apparato respiratorio. Ecco perché conviene arieggiare e mantenere gli ambienti meno secchi.

Per ridurre i contagi in casa e in ufficio:

  • Aprire le finestre per almeno 45 minuti al giorno, anche se fuori fa freddo.
  • Tenere i riscaldamenti non troppo alti: 19 °C è una temperatura ottimale.
  • Mettere un asciugamano bagnato sui radiatori per umidificare l’aria.
  • Non rinunciare a stare all’aria aperta, anche quando il clima è rigido.

Influenza o altro virus?

In questo periodo non circola solo l’influenza: frequenti anche i virus “cugini”. L’influenzometro del pediatra milanese Farnetani è un percorso a domande con punteggi: sommando i valori si ottiene un’indicazione. Con punteggio ≥ 210 “è influenza”; tra 190 e 205 è “dubbio” (se si resta sempre in questo range, non si tratta di influenza); con ≤ 185 non è influenza, probabilmente si parla di altri agenti infettivi. In ogni caso, va consultato il medico.

Cosa valuta l’influenzometro:

Influenza in salita e variante K: cosa aspettarsi ora

La stagione influenzale entra nel vivo: cresce la circolazione dei virus e si osserva l’ascesa di una nuova variante del virus A H3N2 (sottoclade K). Con gli incontri natalizi sarà difficile evitare contatti e possibili contagi. È ragionevole attendersi, già da fine settimana, un forte incremento delle infezioni invernali a carico dell’apparato respiratorio. L’influenzometro aiuta a capirci di più, ma sarà il medico a indicare la strada terapeutica più adatta.