Israele riconosce ufficialmente il Somaliland, una prima assoluta per la repubblica autoproclamata che si è separata dalla Somalia nel 1991. Immediata la condanna di Mogadiscio che parla di “attacco deliberato” alla sua sovranità. L’annuncio israeliano ha provocato un coro di condanne nella regione. Ma a Hargeisa, capitale del Somaliland, ora considerato da Israele come “uno Stato indipendente e sovrano”, centinaia di persone hanno invaso le strade in serata, secondo testimoni sul posto, per festeggiare un riconoscimento internazionale cercato da decenni. Il presidente del Somaliland Abdirahman Mohamed Abdullahi, soprannominato “Irro”, ha salutato “un grande giorno per il popolo e la Repubblica del Somaliland, una pagina d’oro nella storia della nostra nazione” dopo 34 anni di lotta.
Il territorio del Somaliland. grande 175.000 km², pari a circa un terzo della Francia, corrisponde più o meno all’ex Somalia britannica e si trova all’estremità nord-occidentale della Somalia, ex colonia italiana. Ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza nel 1991, mentre la Repubblica di Somalia sprofondava nel caos dopo la caduta del regime militare del dittatore Siad Barre. Da allora la repubblica autoproclamata funziona in modo autonomo, con una propria moneta, un proprio esercito e una propria polizia, e si distingue per la sua relativa stabilità rispetto alla Somalia, minata dall’insurrezione islamista degli shehab e dai conflitti politici cronici. Fino ad oggi non era stata riconosciuta pubblicamente da nessun paese, a parte l’Etiopia. Un paese, il Somaliland, posto dalla sua nascita nel 1991 in una sorta di isolamento politico ed economico nonostante la sua posizione all’imbocco dello stretto di Bab el-Mandeb, su una delle rotte commerciali più trafficate al mondo che collega l’Oceano Indiano al Canale di Suez.
La regione è afflitta da difficoltà economiche ma anche da conflitti nella parte orientale. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato venerdì che i due paesi stabiliranno “relazioni diplomatiche complete, con la nomina di ambasciatori e l’apertura di ambasciate”. Il presidente del Somaliland è stato invitato in Israele. Mogadiscio ha condannato in serata un “attacco deliberato alla sua sovranità” e ha avvertito che l’annuncio di Israele esacerba “le tensioni politiche e di sicurezza nel Corno d’Africa, nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, in Medio Oriente e nella regione in senso lato”. La Somalia ha inoltre ribadito il suo “incondizionato” sostegno ai legittimi diritti del popolo palestinese e che “non accetterà mai di rendere apolide il popolo palestinese”. Il ministero degli Affari esteri dell’Autorità palestinese ha espresso preoccupazione per questo annuncio, affermando che Israele “ha già menzionato il Somaliland come destinazione per l’espulsione dei rappresentanti del popolo palestinese, in particolare dalla Striscia di Gaza”. Secondo una nota diffusa dal ministero degli Esteri somalo, “l’attacco deliberato” di Israele alla propria sovranità “minerebbe la pace regionale”. “Azioni illegittime di questa natura compromettono seriamente la pace e la stabilità regionale, esacerbando le tensioni politiche e di sicurezza”, ha affermato il Ministero. In un’intervista al New York Post il leader Usa ha risposto “no” a chi gli chiedeva se riconoscesse il Somaliland. “Valuteremo. Studio molte cose e prendo sempre ottime decisioni, che si rivelano corrette”, ha spiegato. “Qualcuno sa esattamente cos’è il Somaliland?”, ha aggiunto Trump.
Presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud ,Onu,NewYork,25_09_2025 (UN)
25/09/2025