Un’incursione di Sorensen, in avvio di ripresa, consegna al Parma una vittoria che vale oro. Gli emiliani si staccano così dalla zone-pericolo e lasciano la Fiorentina a meditare sui suoi guai. Dopo il successo contro l’Udinese, la Viola inciampa ancora, dimostrando che conquistare la salvezza sarà davvero un’impresa. È vero che la squadra è viva, che lotta, che non si dà mai per vinta, ma ci sono ancora troppi errori, soprattutto nella fase di rifinitura e nell’attenzione difensiva. Tutto sommato, per le occasioni create e per quello che si è visto a livello di controllo del gioco, il Parma ha meritato il successo.
PARMA PROPOSITIVO – Nella prima parte di gara è decisamente più vivace il Parma che Carlos Cuesta ha disegnato con una difesa a quattro e con Ondrejka e Benedyczak a supportare il centravanti Pellegrino. La Fiorentina, reduce dalla prima vittoria in campionato contro l’Udinese, aspetta e, con pazienza, cerca di contenere e di non lasciare spazi agli emiliani. Capita a Ondrejka l’occasione più ghiotta: al 32’ lo svedese apre troppo il tiro e il pallone finisce a lato, ma certi errori non si possono davvero commettere. La Viola fa davvero poco a livello offensivo e, quando arriva vicino all’area avversaria, viene regolarmente spedita indietro. L’impressione è che il Parma abbia più energie fisiche da spendere, da vedere se anche nella ripresa riuscirà a mantenere lo stesso livello. Di sicuro l’assetto più offensivo ha giovato agli emiliani che finalmente sono riusciti a creare pericoli e a mantenere il controllo del gioco. Serve, tuttavia, una maggiore concretezza là davanti.
REAZIONE STERILE – La ripresa si apre con l’istante che decide la sfida: al 3’ il gol di Sorensen che s’inserisce con i tempi giusti e sfrutta la clamorosa indecisione della retroguardia della Fiorentina. In superiorità numerica non è possibile consentire all’avversario di colpire il pallone. La reazione della Viola c’è, e questo dimostra che l’atteggiamento mentale è positivo. Forse il Parma si abbassa un po’ troppo, ma ci pensa un super Corvi a tenere vivo il sogno della vittoria. Il portiere si supera su una conclusione di Comuzzo al 18’ e poi, dopo che Vanoli ha inserito Piccoli per dare più sostanza all’attacco, Cuesta fa una scelta conservativa: fuori Benedyczak e Ondrejka, cioè la due mezzepunte, e dentro un mediano come Estevez e un fantasista come Oristanio con il compito di spalleggiare Pellegrino. Kean spara alto al 24’, mentre Pellegrino e Oristanio, al 29’ e al 33’, spaventano De Gea. L’ultimo sussulto è di Gudmundsson, ma c’è sempre Corvi a blindare la porta e a regalare il quarto successo in campionato al Parma.