Sotto la lente della Regione Puglia è stato siglato l’armistizio tra Casa Sollievo della Sofferenza e i dipendenti, in stato di agitazione da settimane per la decisione del direttore generale Gino Gumirato di applicare dal prossimo 1° marzo il contratto della sanità privata.
La direzione generale dell’ospedale di San Pio, infatti, ha revocato la comunicazione della disdetta dei contratti vigenti per i prossimi trenta giorni, mentre i sindacati hanno fatto un passo indietro revocando lo sciopero del 9 gennaio.
Spetterà al neo governatore eletto Antonio Decaro e alla prossima Giunta riprendere la vertenza e tentare di risolverla definitivamente a partire dal riconoscimento di diversi milioni di cassa pregressa che la Fondazione avanza dall’Asl di Foggia.
L’incontro di oggi in Regione Puglia
Il futuro dell’ospedale di San Pio, infatti, si continuerà a scrivere in Regione, dove oggi sabato 27 dicembre si è tenuto l’incontro alla presenza del presidente uscente della Regione Puglia Michele Emiliano, del presidente della task force per l’occupazione Leo Caroli, del direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, del direttore generale dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza.
Erano presenti anche il direttore amministrativo della Asl Foggia Michelangelo Armenise, gli esperti della Task Force e i rappresentanti sindacali. Al termine del vertice è stato annunciata quindi la disdetta dell’applicazione del contratto di sanità privata che sarebbe dovuto partire dal 1° marzo 2026.
I commenti di Gumirato, Montanaro e Caroli
Il dg Gino Gumirato ha confermato la tregua, in attesa di nuovi sviluppi: “Abbiamo trovato l’accordo sulla revoca della nostra decisione del cambiamento del contratto. Lo abbiamo fatto in ordine alla fiducia che abbiamo nei confronti di Michele Emiliano e di Antonio Decaro. Un’assunzione di responsabilità nei loro confronti e un miglioramento dei rapporti con la Regione che contiamo sarà messo in campo”.
Confida in una soluzione Vito Montanaro: “Possiamo dire che tutte le parti hanno compreso quanto complicata è la situazione e quanto importante è trovare un’intesa che possa dare ragione ai diritti vantati da ciascuna delle parti prima di assumere decisioni definitive”.
Queste le parole del presidente della task force Leo Caroli: “Abbiamo bisogno di tempo perché al tavolo Sepac le parti possano traguardare un’intesa definitiva. Per fare questo ci sarà bisogno di un contesto favorevole che la revoca del provvedimento di cambio contrattuale sicuramente determinerà. Nel frattempo, al tavolo tecnico sarà possibile svolgere un lavoro di approfondimento che risulterà utile anche al futuro Presidente della Regione”.
Soddisfatto Gino Lonigro, segretario generale dell Fp Cgil: “Fatto un passo in avanti molto importante. Speriamo che il tavolo vada avanti e ci concluda definitivamente”.
Sulla questione si è espresso ai microfoni dei giornalisti il segretario nazionale Anmirs Donato Menichella: “Questo non significa che la situazione sia definitivamente chiusa. Ripeto, non è un problema di soldi ma di diritti e di tutele legali che sono legati allo stato giuridico di ospedale e non di una casa di cura privata”.
L’intervento di Michele Emiliano
Soddisfatto Michele Emiliano: “Ho dato la nostra disponibilità a dare supporto a Casa Sollievo della Sofferenza per uscire da questo muro contro muro. Abbiamo anche abbassato i toni. Spero che questo lavoro di mediazione della Regione Puglia abbia successo e che quindi si possa superare la proposta di cambio del contratto che non mi pare decisiva per risolvere le varie problematiche che in questo momento attanagliano l’ospedale. Ci sono altre soluzioni diverse da quelle di aprire il conflitto con i lavoratori e noi cercheremo di dare una mano per fare in modo che questa strada sia preferita dalla Direzione Generale della Fondazione”.
Nessuna vittoria, quindi, da parte di nessuna parte del contraddittorio, ma semplicemente una tregua: da una parte i sindacati interrompono lo stato di agitazione dei dipendenti, dall’altro Casa Sollievo mette in stand-by il passaggio al contratto della sanità privata.