Pixar ha deciso di cambiare le carte in tavola. Gatto, il nuovo film animato ambientato nelle strade italiane e incentrato sulle vicende di un gatto invischiato con la malavita felina, non arriverà più nelle sale il 18 giugno 2027. La data di uscita è stata anticipata di oltre tre mesi: il film debutterà il 5 marzo 2027, in una mossa che sa tanto di strategia difensiva quanto di riposizionamento commerciale.

Mantenere la release di giugno avrebbe significato scontrarsi frontalmente con Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, il terzo capitolo della saga animata che ha ridefinito gli standard del genere. Un duello tra due titoli animati nella stessa settimana avrebbe costretto le famiglie a scegliere, dividendo un pubblico che rappresenta la linfa vitale per entrambi i film. Disney ha preferito evitare il confronto diretto, liberando Gatto da una competizione che rischiava di schiacciarlo.

Ma c’è dell’altro. La decisione di spostare Gatto va letta nel contesto più ampio delle difficoltà che Pixar sta affrontando dal 2020. Negli ultimi anni, lo studio di Emeryville ha puntato con insistenza su storie originali: Luca, Turning Red, Elemental ed Elio hanno tutti dovuto fare i conti con risultati al botteghino che oscillavano tra il deludente e il catastrofico. Elemental, in particolare, ha faticato a decollare nonostante le recensioni positive, mentre Turning Red e Luca sono finiti direttamente su Disney Plus senza nemmeno passare dalle sale.

L’unica vera esplosione di successo recente è arrivata con Inside Out 2, un sequel che ha incassato 1,699 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando temporaneamente il film d’animazione con il maggior incasso della storia. Il messaggio è stato chiaro: il pubblico vuole sequel, non esperimenti. E infatti Pixar ha risposto con una strategia aggressiva basata sui franchise consolidati: Toy Story 5, Gli Incredibili 3 e Coco 2 sono tutti in lavorazione.

Per ora, una cosa è certa: Gatto avrà la sua occasione, lontano dall’ombra dell’Uomo Ragno multiversale. Il 5 marzo 2027 scopriremo se questa mossa strategica si rivelerà vincente o se Pixar avrà semplicemente rimandato l’inevitabile confronto con un mercato sempre più difficile da conquistare.