Alle porte c’è una stagione importantissima per la Lidl-Trek. Non che quelle precedenti non lo fossero, ma l’impressione è che il 2026 sarà un anno chiave per quella che vuole essere una scalata verso la vetta del ciclismo mondiale. Per completare la missione, però, c’è da aver ragione della concorrenza delle altre squadre di punta del panorama, ovvero la Visma|Lease a Bike e, soprattutto, la UAE Emirates XRG, oltre a quella Red Bull-Bora-hansgrohe che ha completato operazioni di grande peso sul CicloMercato. La stessa cosa, però, ha fatto anche la stessa Lidl-Trek, pensando in particolare all’arrivo di Juan Ayuso

Proprio su Ayuso poggiano quindi molte delle aspettive della squadra diventata di licenza tedesca nelle ultime settimane. Lo spagnolo ha infatti nel suo programma il Tour de France 2026, dove si troverà di fronte l’ex compagno di colori Tadej Pogačar, Remco Evenepoel e, molto probabilmente, Jonas Vingegaard. Nonostante la concorrenza, l’obiettivo di fondo della Lidl-Trek è quello, quantomeno, di provare a vincere il Tour.

“Possiamo sicuramente crederci – le parole del direttore sportivo Josu Larrazabal, raccolte da Marca – In passato non ci siamo mai andati vicino perché non avevamo il corridore che potesse farlo. Con Ayuso e con la continua crescita di Mattias Skjelmose siamo convinti che saremo lì a giocarcela. Probabilmente, non riusciremo a sorpassare Pogačar in un breve lasso di tempo, ma sappiamo anche che i nostri capitani sono giovani e continueranno a migliorare”.

Pogačar, quindi, sembra essere l’ostacolo più temuto: “Chiaramente, oggi sembra poco realista pensare di batterlo. Se il margine che lui ha è così ampio, è molto difficile farlo. Quando era un po’ più stretto, la Visma però ci è riuscita (Tour de France 2022 e 2023, con Jonas Vingegaard – ndr). Bisogna però vedere come vanno le cose di anno in anno. La cosa più naturale da pensare è che Pogačar sarà sempre così forte, e magari lo sarà, ma la situazione può anche cambiare. Noi potremmo continuare a crescere, mentre altri potrebbero non trovarsi al meglio. Ripeto: finché il divario è quello che si è visto ultimamente, sarà complicatissimo batterlo, ma noi continueremo sicuramente a lavorare per farlo”.

Larrazabal sottolinea che “da quando è arrivata la sponsorizzazione di Lidl, si parla apertamente di diventare la squadra numero 1 al mondo. È un qualcosa che vogliamo raggiungere, anche se è ovvio che non possa succedere dall’oggi al domani. Vincere il Tour de France è una parte chiave di questo progetto. Abbiamo accumulato esperienza a livello strutturale, arriviamo da un periodo di grande stabilità grazie a Trek, che ci ha sempre permesso di lavorare con una prospettiva a medio-lungo termine. Ora abbiamo una struttura molto solida e abbiamo il potenziale per affrontare tutte le sfide che ci attendono”.

Su Ayuso, quindi, ci sono parecchie aspettative: “Lui è sempre stato in cima alla nostra lista di rinforzi desiderati. E so che era sulla lista di molte altre squadre – le parole del tecnico spagnolo – Non bisogna dimenticare che Juan è stato l’unico corridore, insieme a Pogačar, che in tempi recenti è salito sul podio di un Grande Giro da neoprofessionista (terzo alla Vuelta 2022 – ndr). È costante ad alto livello, a cronometro ha già battuto i migliori specialisti, ha esplosività in salita e ha fatto vedere di sapere come si vince. Ha tutto. Ma conquistare il Tour non dipenderà solo dalle qualità di Ayuso, bensì anche da quello che saprà fare tutta la squadra. Ogni ruolo dovrà essere chiaro e tutti e otto i corridori in gara dovranno essere al massimo livello per svolgere i compiti assegnati. Non basta mettere insieme otto ciclisti e aspettare che vincano”.

Sempre in chiave Grandi Giri, vista la concorrenza che ci sarà al Tour, non sarebbe stato meglio guardare altrove? “Noi valutiamo tutto – risponde Larrazabal – Bisogna trovare il giusto bilanciamento fra quello che fanno gli altri e quello che vogliamo fare noi, nell’ambito della nostra crescita. Si fanno delle valutazioni, anche in base ai percorsi, e si pensa se concentrarsi sul breve termine o se guardare un po’ più in là. Noi abbiamo voluto guardare più in là”.

La Lidl-Trek 2026 è una squadra zeppa di corridori forti, su tutti i terreni. Difficile gestirne le ambizioni e i programmi? “Sappiamo come si fa, lo abbiamo già dovuto fare in passato. Siamo la squadra in cui hanno corso i fratelli Andy e Fränk Schleck, Fabian Cancellara, John Degenkolb, abbiamo condiviso le strade di Vincenzo Nibali e Richie Porte. Non c’è nulla di nuovo. Questa gestione si sviluppa attraverso la comunicazione, la sincerità e definendo chiaramente quali limiti non possono essere superati”.