Dopo il colpo esterno di Cremona, un’altra prova di grande concretezza difensiva contro Reggio Emilia vale alla Bertram Tortona la vittoria e il fatidico ticket per le Final Eight Coppa Italia, annullando con mestiere e applicazione la minaccia rappresentata da Reggio Emilia in una Nova Arena con un pubblico da grandi occasioni (4.316 spettatori sugli spalti dell’impianto nel cuore della Cittadella dello Sport di Tortona).
Saluto a Severini
Il saluto al grande ex Severini (ovazione del palazzetto e consegna di una canotta bianconera da parte di capitan Baldasso) fa da anteprima a un duello inizialmente incanalato dalle esecuzioni difensive, efficaci nel rendere complicato i reciproci primi attacchi a metà campo.
La Bertram prova a togliersi un po’ di più dall’impaccio provando ad accendersi dalla lunga distanza, mentre la Una Hotels pazienta per trovarsi corridoi in direzione del ferro e tiri dalla media con Barford. Poi i leoni, tenuti in moto da un Vital già a pieno regime realizzativo, tentano di esplorare un po’ di più il post con Gorham e rilanciano nella mischia Strautins. Insomma, coach Fioretti sperimenta un po’ di tutto per riuscire a decifrare una gara priva di una strada precisa per la vittoria nei primi 10′. Discorso che vale per la stessa Reggiana, che decide di mettersela sul piano fisico a inizio secondo quarto (tris di lunghi Thor-Echenique-Cheatham contemporaneamente in campo).
Tortona rimane invece con elementi nei loro ruoli abituali e così comincia a costruire migliori giochi sotto canestro per Olejniczak, una delle leve che azioni per ribaltare gli equilibri insieme ai «soliti» grandi canestri di Vital e a una presenza difensiva positiva su tutta la linea (negli accoppiamenti, a rimbalzo e nella pressione sulla palla). Il coach avversario Priftis deve ricorrere a due timeout nella frazione per incrinare le sempre più solide certezze tortonesi sul parquet. Obiettivo che, in prossimità della sosta lunga, la sua squadra riesce in parte a conseguire riportandosi in extremis sul -5.
Secondo tempo
Inizia il secondo tempo e non inizia una gara dai contenuti troppo diversi, se non un paio di dettagli. Quello che pesa di più è rappresentato dall’uscita dagli spogliatoi di Hubb, a cui dall’altra parte risponde Thor con la sua grande presenza fisica accompagnata pure da un bel tiro dalla distanza. Il centro emiliano non ha lo stesso impatto che dimostra di avere Olejniczak, altra pedina fondamentale per il tentato allungo locale sulla doppia cifra di vantaggio. La Una Hotels ha però abbastanza qualità, tecniche e atletiche, per lucrare punti in prossimità del canestro (che sia da uno contro uno o da viaggi in lunetta). Alla partenza della volata conclusiva è comunque +9 in favore della Bertram, uno scarto che parrebbe sostanzioso per una gara dai punteggi «vecchia scuola» europea.
E così è, visto che gli ospiti non sanno costruire un parziale sostanzioso. Il vantaggio tortonese resta solido e il tempo scorre inesorabilmente. Solo Uglietti prova ad agire da variabile impazzita con i suoi canestri nel contesto di un match che sembra ormai scritto, nei suo contenuti così come nel suo verdetto finale. Finisce tra i cori di festeggiamento per la conquista della Final Eight c’è spazio sul parquet nel «garbage time» anche per gli under Di Meo e Tandia.
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