Anne Hathaway, Meryl Streep ed Emily Blunt si sono riunite sul set de Il diavolo veste Prada 2, le cui riprese sono iniziate a luglio a Manhattan. Il film è l’attesissimo sequel del cult del 2006, che ha incassato ben 326 milioni di dollari in tutto il mondo ed è valso alla Streep una nomination all’Oscar come miglior attrice. Tratto dall’omonimo bestseller di Lauren Weisberger, il film originale era incentrato su Andy Sachs (Hathaway), un’aspirante giornalista che diventa l’assistente personale di Miranda Priestly (Streep), spietata direttrice della rivista di moda Runway, ispirata alla guru di Vogue Anna Wintour. I dettagli sulla trama del capitolo secondo restano ancora riservati. Alla fine de Il diavolo veste Prada, Andy aveva lasciato Runway per unirsi a un importante quotidiano di New York. Il sequel dovrebbe seguire Miranda mentre cerca di mantenere la sua posizione nel fashion system, in un momento di crisi per l’editoria cartacea. A ostacolarla c’è la sua ex assistente, interpretata dalla Blunt, ora un’influente dirigente nel settore del lusso.
Insieme al formidabile trio tornano anche altri membri del cast originale: da Stanley Tucci nei panni del sarcastico Nigel e Tracie Thoms come Lily, la migliore amica di Andy. Tornano anche il regista David Frankel e la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna, rendendo il sequel una grande reunion di cast e troupe. Il sequel arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, giusto in tempo per celebrare il 20esimo anniversario del film originale. Per l’occasione, 10 curiosità pazzesche su Il diavolo veste Prada. Dalla Hathaway, che si è preparata al ruolo lavorando gratis per una casa d’aste, alla Streep che ha modulato la sua voce ispirandosi a quella di Clint Eastwood, fino alle maison di moda, inizialmente, riluttanti a collaborare.
Quel diavolo di una Streep
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Il leggendario ruolo di Miranda Priestly era ambito da tutti, e Meryl Streep fu la prima scelta unanime. L’attrice da record accettò subito, convinta del potenziale successo del film. Tuttavia, quando scoprì l’entità del compenso offerto, si sentì profondamente sottovalutata. Alla fine riuscì a imporsi: il suo cachet venne raddoppiato, raggiungendo i 4 milioni di dollari. Oltre all’aumento, ottenne anche la garanzia che la sceneggiatura finale contenesse scene capaci di umanizzare Miranda e rivelare cosa si nascondesse dietro la sua impenetrabile facciata.
Come ti invento Miranda Priestly
La Streep si è ispirata a Clint Eastwood per modulare la voce profonda del boss fashionista e al regista culto Mike Nichols per il temperamento. Per quanto riguarda l’aspetto di Miranda, l’attrice ha pensato alla famosa modella pluriottantenne Carmen Dell’Orefice, nota per il suo caratteristico «bouffant» bianco.
Meryl ha indossato Karan, non Prada
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La costumista Patricia Field, nota per Sex and the City, si rivolse subito all’amica stilista Donna Karan, attingendo agli archivi degli anni ’80 e ’90 per costruire il guardaroba di Miranda. La prima borsa che le vediamo indossare, tuttavia, è Prada.
Hathaway era l’ultima della lista in lizza per la parte
In attesa del sequel, un tuffo nel passato con Il diavolo veste Prada (2006)Globe Photos / ipa-agency.net