Hamas: confidiamo nella capacità di Trump di stabilire la pace
Un portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato al canale Al-Arabiya che il movimento palestinese «ripone fiducia nella capacità del presidente Donald Trump di instaurare una pace reale a Gaza», ritenendo gli Stati Uniti
«l’unica potenza in grado di obbligare Israele a rispettare gli accordi».
Qassem ha tuttavia denunciato che, dall’entrata in vigore del cessate il fuoco il 10 ottobre scorso, «oltre 420 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nel territorio di Gaza», la stragrande maggioranza dei quali donne, bambini e anziani.
Il portavoce ha invitato Trump a «continuare a esercitare pressione su Israele affinché rispetti pienamente l’accordo di Sharm el-Sheikh» per passare a una pace «vera e duratura» nella Striscia e nella regione.
Nell’ambito dell’intesa patrocinata dagli Usa, Hamas ha già consegnato gli ultimi 20 ostaggi ancora in vita e i resti di 27 dei 28 ostaggi deceduti.
Resta da recuperare solo il corpo del soldato israeliano Ran Gafili, 24 anni, della unità speciale Yasam, con Israele che accusa i palestinesi di ritardare la consegna e Hamas che addebita i ritardi alle enormi quantità di macerie accumulatesi in due anni di guerra.
Il cessate il fuoco rimane fragile, con reciproche accuse di violazioni. L’amministrazione Trump preme per il passaggio alla fase due dell’accordo, ma permangono profonde divergenze: Israele esige il disarmo totale di Hamas e la sua esclusione da qualsiasi ruolo amministrativo futuro a Gaza; Hamas rifiuta di deporre le armi e chiede il ritiro completo israeliano dalla Striscia.