di
Enrico Marro, Mario Sensini, Claudia Voltattorni

Il governo ottiene la fiducia anche alla Camera. Oggi il voto finale alla prossima legge di Bilancio. Dalle imprese a fisco, casa, lavoro e pensioni, tutte le misure

La manovra di Bilancio, tra le più piccole e le più discusse degli ultimi anni, è arrivata al traguardo. Lunedì sera l’Aula della Camera ha votato la fiducia
posta dal governo sul maxiemendamento che riassume le misure. I voti favorevoli sono stati 219, quelli contrari 125 (e 3 astenuti). L’iter si concluderà martedì 30 dicembre con il voto finale dell’Aula sul provvedimento.

IMPRESE

1) Che benefici ottiene il comparto produttivo con la manovra?
Le misure a favore delle imprese sono state inserite in manovra in extremis, con un emendamento del governo in parte finanziato da altre imprese, quelle assicurative, e da un piccolo aumento delle imposte generalizzato. Vengono stanziati per il settore manifatturiero circa 3,5 miliardi di euro nel ‘26. Le assicurazioni verseranno un anticipo di 1,3 miliardi, il gettito fiscale atteso dalla stretta fiscale su tutte le imprese vale circa un miliardo.



















































2) Quali sono gli incentivi maggiori?
L’aumento degli stanziamenti per gli investimenti del piano Industria 4.0, l’iperammortamento su quelli fatti tra il ‘26 e il 30/9/’28, il rifinanziamento della Zes Unica per il Sud, che vale 2,3 miliardi nel ‘26 sugli investimenti già fatti dalle imprese, e viene estesa fino al ‘28. Poi c’è una maggiorazione degli ammortamenti per i beni funzionali alla trasformazione digitale, che vale 240 milioni nel ‘26, 800 nel ‘27 e 1,5 miliardi nel ‘28, il rifinanziamento della Nuova Sabatini per 250 e poi 450 milioni, dei Contratti di sviluppo per 250 milioni e vari fondi per l’internazionalizzazione e il turismo.

3) Che tasse aumenteranno?
Quelle sulle plusvalenze, per 500 milioni, la rivalutazione di terreni e partecipazioni, per 240, e c’è una proroga per affrancare le riserve in sospensione d’imposta che ne vale 400. (Mario Sensini)

FISCO

1) Come cambia l’Irpef?
L’aliquota scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, con la rimodulazione delle detrazioni sopra i 200 mila euro.

2) Ci sarà una nuova rottamazione?
Sì. La quinta rottamazione sarà per le pendenze del periodo 1 gennaio 2000-31 dicembre 2023 e con fino a 54 rate bimestrali da almeno 100 euro.

3) Quali sono le agevolazioni fiscali per i contratti?
Per i rinnovi contrattuali — anche del 2024 — è prevista una flat tax al 5% sugli aumenti, ma solo per redditi fino a 33 mila euro. I premi di produttività sono tassati all’1%.

4) Cosa è previsto per le donne?
Il bonus mamma sale a 60 euro mensili, ma solo per le mamme lavoratrici con Isee annuo fino a 40 mila euro e almeno due figli (e il più piccolo sotto i 10 anni). Previsto l’esonero contributivo per 24 mesi per l’assunzione di lavoratrici con almeno 3 figli. I congedi parentali facoltativi si estendono ai 14 anni di età dei figli e raddoppia a 10 giorni il congedo per la malattia dei figli.

5) Cambiano i calcoli Isee per le famiglie?
La scala di equivalenza passa a 0,1 con due figli; 0,25 in caso di tre figli; 0,40 con 4 figli e 0,55 con almeno 5 figli.

6) Ci sono novità per gli autonomi?
Dal 2026, nelle fatture tra imprese e professionisti sarà obbligatorio versare al fisco una ritenuta d’acconto dell’1%. (Claudia Voltattorni)

LAVORO

1) Si andrà in pensione più tardi?
Sì. Nonostante la legge di Bilancio diluisca in due anni l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, esso ci sarà. Non più tutto in una volta, nel 2027, con l’aumento di tre mesi previsto dalle norme vigenti. Ma in due anni appunto: un mese in più dal 2027 e altri due mesi dal 2028. Questo significa che per andare in pensione di vecchiaia serviranno 67 anni e un mese nel 2027 e 67 anni e tre mesi nel 2028. Allo stesso modo, per andare in pensione anticipata ci vorranno per gli uomini 42 anni e 11 mesi nel 2027 e 43 anni e un mese nel 2028 mentre per le donne un anno in meno ai quali va aggiunta la «finestra» di tre mesi, ovvero il periodo di attesa tra la maturazione del requisito e la decorrenza dell’assegno.

2) La stretta riguarda anche i lavoratori più giovani?
Sì, perché il governo, per reperire risorse, ha cancellato una importante novità che aveva introdotto con la manovra dello scorso anno: la possibilità per i lavoratori che stanno interamente nel sistema contributivo (hanno cominciato a versare i contributi dopo il 1995) di cumulare i contributi all’Inps con la rendita maturata presso i fondi di previdenza integrativa al fine di raggiungere l’importo minimo di pensione (3 volte l’assegno sociale, cioè 1.616 euro al mese, che salirà a 3,2 volte dal 2030) che consente di lasciare il lavoro a 64 anni anziché 67.

3) Ci sono altre novità che interessano i lavoratori giovani?
Sì. Riguardano la previdenza integrativa. Dal prossimo primo luglio chi verrà assunto per la prima volta vedrà il Tfr finire automaticamente nel fondo pensione integrativa di categoria, a meno che, entro 60 giorni dall’assunzione, non scelga esplicitamente di mantenere il Tfr nella sua funzione originaria: la liquidazione che viene pagata al momento della pensione. (Enrico Marro)

CASA

1) Quali sono le novità nel 2026 per la casa contenute nella manovra?
Una delle novità più importanti sulla casa riguarda l’esclusione della prima abitazione dal calcolo dell’Isee: la soglia massima di valore catastale sale a 91.500 euro (da 52.500) incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente dal secondo in poi. La franchigia sale a 120 mila euro in caso di famiglie residenti nei Comuni delle 14 Città metropolitane.

2) L’esclusione della prima casa vale per tutte le misure?
No, l’esenzione è valida solo per alcune misure come l’assegno unico, l’assegno di inclusione, i bonus neonati, i buoni asili nido e gli incentivi alla formazione.

3) Ci sono ancora i bonus per ristrutturare le abitazioni?
Sì, anche per tutto il 2026 sono mantenuti i bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa e al 36% dalla seconda in poi: dal 2027 scenderà al 36% anche per la prima casa. Prorogati anche per il 2026 il sisma bonus e il bonus mobili ed elettrodomestici al 50%, quest’ultimo con un tetto massimo di 5 mila euro e solo collegato a lavori di ristrutturazione.

4) Cambiano le cedolari secche per gli affitti brevi?
La cedolare secca per l’affitto breve della prima casa resta al 21%. Confermata anche quella al 26% per la seconda casa data in locazione per meno di 30 giorni. La novità arriva dal terzo immobile in poi: il regime fiscale diventa reddito d’impresa. Finora scattava a partire dalla quinta casa data in affitto per meno di 30 giorni.

5) Ci sono fondi per il Piano casa?
Per il Piano casa vengono stanziati 200 milioni, di cui 100 per il 2026.

6) Quali aiuti per i padri separati?
Nel 2026 ci sono 20 milioni di euro per aiutare i padri separati ad avere una casa, ma solo con figli sotto i 21 anni e senza casa familiare assegnata. (Claudia Voltattorni)

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30 dicembre 2025