A fine anno è un profluvio di consuntivi, che spesso smentiscono previsioni e budget al punto da far venire il dubbio sull’utilità di questi ultimi (spesso tempo buttato via). Come scrive Sissi Bellomo sul Sole 24 Ore, il 2025 è stato l’anno di svolta nel mercato del gas. I prezzi all’ingrosso sono scesi in Europa del 40 per cento. Oggi il gas è sotto i 30 euro a megawattora. All’apice della crisi energetica, scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, nel 2022, la quotazione sul mercato libero di Amsterdam aveva toccato i 345 euro. Pur privato dell’offerta russa – che è andata super scontata alla Cina – il mercato è stato letteralmente inondato di gas liquefatto, soprattutto dagli Stati Uniti e dal Qatar. Gli investimenti, in particolare negli impianti di rigassificazione, sono stati così rilevanti da far scendere i prezzi al di là di ogni ottimistica previsione. Le quotazioni sono date in discesa anche nell’anno che sta per iniziare

Il mercato al consumo per le famiglie funziona assai meno bene. Secondo i calcoli di Arera, l’Autorità del settore, una famiglia tipo di soggetti vulnerabili (consumo di 1100metri cubi all’anno), considerando il totale comprensivo di tasse, rete e oneri, ha registrato una diminuzione solo del 18 per cento. Meno della metà di ciò che è accaduto, per la componente energia, all’ingrosso. Chi ha scelto di stare sul cosiddetto mercato libero dovrà fare i calcoli in base al contratto sottoscritto. E sarebbe interessante che i tanti
operatori, così generosi di ammalianti spot, riconoscessero un bonus supplementare anche a chi, avendo scelto contratti più rigidi, non beneficia di una stagione di così straordinari ribassi. Un modo per premiare la preferenza per il mercato libero che, in altre stagioni, è stata penalizzante rispetto alla maggior tutela. Nei giorni scorsi è stata rinnovata l’Arera con alla testa il nuovo presidente
Nicola Dell’Acqua che ha sostituito Stefano Besseghini. 



















































In attesa del Decreto energia con le misure a favore degli utenti più deboli, della semplificazione della bolletta, del cambio di fornitore in un solo giorno, ci auguriamo che nel 2026 anche il consumatore finale possa godere di maggiore attenzione e di tutti i vantaggi di un trend di mercato che appare confermato nei prossimi mesi. Certo, rimane un mistero italiano (che però ingrossa i guadagni delle aziende energetiche e dei loro azionisti) la facilità con cui le bollette si adattano ai rialzi e l’estrema difficoltà, se non la reale impossibilità, di aggiornarle al ribasso.

30 dicembre 2025