ROVIGO – Dove prima c’era il deposito di Partesa, in viale delle Industrie, da qualche mese campeggia il logo di Zanutta, un’azienda friulana leader nella distribuzione di materiali edili, termoidraulici e ferramenta, con una rete di oltre 60 punti vendita e showroom tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte. Amministratore delegato dell’azienda è Vincenzo Zanutta, che è anche presidente del Cjarlins Muzane, formazione di serie D dove milita il polesano Giacomo Marangon.

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Perché ha deciso di aprire una filiale a Rovigo?
«Da cinque anni abbiamo una sede a Padova con la quale poi servivamo anche la zona del Polesine. Due anni fa abbiamo rilevato l’Idronord di Villadose e ora investiamo a Rovigo (attualmente sono una decina i dipendenti, che raddoppieranno ad aprile, ndr) con un restyling in questo capannone in viale delle Industrie che sarà completato in primavera, dove si troveranno materiali per edilizia e termoidraulica, ma anche arredo casa con showroom con arredobagno, ceramiche, rivestimenti, serramenti, porte e cucine».

L’azienda ha un fatturato di 360 milioni di euro, 1.060 dipendenti, 65 filiali attive, uno showroom a Parigi e uno a Venezia vicino a piazza San Marco. Il suo logo si vede negli stadi di serie A di Udinese e Verona, in quelli di serie B a Venezia e Padova, e C a Vicenza.
Come affronta le sfide di un mercato in continua evoluzione con un occhio al marketing?

«Il marketing è strategico e il calcio è un potente veicolo di informazione, funge da piattaforma per il marketing e la pubblicità. Sponsorizziamo anche pallavolo, l’Imoco, e la pallacanestro Udine».

È anche il presidente del Cjarlins Muzane dal 2003, quando il club era in Terza categoria, squadra che ha raccolto l’eredità dei club di Carlino e Muzzana del Turgnano, e ha assunto il nome dialettale dei due comuni, Cjarlins Muzane. Da dove nasce la sua passione per il calcio?
«Quando ero giovane ho giocato, il calcio mi ha accompagnato fino ai tempi dell’università, ma non ero granché. Poi l’ho riabbracciato sotto la veste dirigenziale: è stata una crescita di pari passo con l’azienda e ora sono orgoglioso di vedere oltre 250 tesserati e 80 collaboratori».

Allo stadio “Della Ricca” di Carlino (2.800 abitanti) si stanno facendo i lavori per il rifacimento dell’impianto, sul campo di Muzzana del Turgnano (2.400 abitanti) c’è stata l’inaugurazione del campo in erba sintetica dove si allena il Cjarlins. Mario Visentini, presidente del Delta Porto Tolle, società sparita da tutti i radar calcistici, ha sempre puntato il dito sull’inefficienza dell’impiantistica calcistica in Polesine. Ed è anche uno dei motivi per il quale ha deciso, dopo aver investito molti soldi nel costruire le squadre in serie D, di mollare tutto.
«Ha avuto pienamente ragione. Ci deve essere l’aiuto, l’apporto delle amministrazioni pubbliche per gli impianti calcistici. Io a Carlino ho avuto un contributo di 10 milioni di euro dalla Regione e dal Comune per le opere complementari. Si realizzerà una struttura moderna, funzionale che rappresenta un investimento nel futuro dei nostri giovani, di cui tanto si parla».

Di Porto Tolle è Giacomo Marangon che l’anno scorso coi suoi gol ha regalato la vittoria del campionato di D e il sogno della serie C, alla Dolomiti Bellunesi. L’ha preso, con un corposo investimento, per coronare il suo sogno, ma classifica alla mano, il Treviso, al termine del girone di andata sembra aver già un piede in C.
«Dieci punti di distacco sono tanti, ma finché c’è vita c’è speranza. Il Treviso a oggi ha l’ottanta per cento di probabilità di vincere il campionato. Noi lotteremo per il restante 20, guardando a corsi e ricorsi storici (lo scorso anno il Treviso aveva 8 punti di vantaggio sulla Dolomiti seconda e alla fine vinsero i bellunesi, ndr). Abbiamo avuto qualche infortunio di troppo, Marangon è rientrato domenica dopo un lungo periodo di stop e il suo rientro è coinciso con il ritorno alla vittoria. Mancano 17 partite, 51 punti in palio, nel calcio può succedere di tutto».