La legge di bilancio 2026 introduce un progressivo innalzamento dei requisiti per l’accesso alla pensione, con effetti a partire dal 1° gennaio 2027.

L’intervento prevede un aumento complessivo di tre mesi dell’età pensionabile, articolato in due fasi: un mese dal 2027 e ulteriori due mesi dal 2028.

Pensioni, le nuove età per l’uscita

Le nuove soglie riguardano tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, nonché gli autonomi iscritti alle gestioni Inps. Ma c’è un “ma”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha lasciato intendere che l’incremento del 2027 potrebbe anche essere stoppato. «Sulle pensioni – ha riferito il titolare del Mef – dicono che abbiamo allungato l’età pensionabile, in realtà l’intervento del governo ha ridotto di due mesi nel 2027 l’aumento dell’età pensionabile perché in automatico sarebbe aumentata di tre mesi. Naturalmente nel corso del 2026 se le cose continueranno ad andare bene sui conti pubblici come fino ad oggi cercheremo anche di ridurre quel mese in più che partirebbe dal 2027».

Ma al netto di quello che potrebbe accadere nel prossimo anno, vediamo come cambiano ad oggi le età di uscita dal lavoro. Dalle pensioni di vecchiaia e anticipata ordinarie, a quelle contributive.