Un grave episodio di aggressione ai danni di un infermiere della Neuropsichiatria Infantile è avvenuto al policlinico G. Martino di Messina ieri 3 agosto. L’infermiere, che si trovava 

Da solo a gestire 15 pazienti senza la presenza di un medico, perché reperibile, è stato aggredito verbalmente e fisicamente da un parente di una bambina ricoverata nel reparto. 

E’ quanto accaduto ieri a un infermiere della Neuropsichiatria Infantile al Policlinico di Messina. La denuncia è del Coordinamento nazionale sanità USB rappresentato da Rosa Lisitano che esprime preoccupazione per la mancanza di sicurezza nei reparti ospedalieri.

Sul posto sono dovuti intervenire le forze dell’ordine chiamati dall’ operatore che ha avuto bisogno di cure per ferite guaribili in tre giorni, ma il professionista è distrutto anche psicologicamente e ha continui attacchi di panico.

“Questo episodio è inaccettabile e rappresenta una grave violazione della sicurezza e del benessere dei lavoratori sanitari – si legge in una nota –  Il sindacato chiede alle autorità ospedaliere di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori sanitari nei reparti ospedalieri e di fornire supporto e protezione adeguati agli infermieri e agli altri operatori sanitari che lavorano in condizioni di rischio. Non è possibile rischiare la vita sul posto di lavoro, e non è accettabile in un reparto così a rischio lavorare da soli e senza medico”.

“La sicurezza dei lavoratori sanitari è fondamentale per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria e la salute dei pazienti – dichiara Rosa Lisitano  – È inaccettabile che gli infermieri e gli altri operatori sanitari debbano lavorare in condizioni di rischio e senza la protezione adeguata. Chiediamo alle autorità ospedaliere di prendere misure immediate per garantire la sicurezza dei lavoratori sanitari”.