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“Francamente me ne infischio”. Vi è mai capitato di dirlo, pensarlo, sentirlo? Se sì, sappiate di star citando il personaggio di Clark Gable in Via col vento, uno dei più grandi film della storia del cinema, il più grande successo di sempre (rivalutato con il tasso di inflazione) e che contiene la più grande citazione cinematografica di tutti i tempi: proprio quella qui sopra.

Non lo diciamo noi, ma l’American Film Institute (AFI), un’associazione americana per la preservazione e l’insegnamento del cinema, soprattutto di quello che è stato realizzato a Hollywood. Nel 2006, l’AFI ha pubblicato una classifica delle 100 migliori frasi dai film, tra cui non troverete, ad esempio, quel “non ti disunire” che Antonio Capuano dice a Fabietto nel film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio: sia perché non si tratta di un’opera prodotta negli USA, sia perché successiva alla redazione della classifica: due aspetti da tenere presenti prima di andare avanti.

Sean Connery, la migliore citazione dell’attore

Invece nella lista dell’AFI, che rappresenta il punto di vista di Hollywood, essendo stata realizzata chiedendo un parere a 1500 addetti ai lavori nell’industria cinematografica americana, c’è James Bond. E per la precisione si tratta di quello interpretato da Sean Connery, che poi è stato anche l’attore che ha dato vita al personaggio cinematografico nel 1963 con Licenza di uccidere.

La più grande citazione di James Bond secondo l’AFI è anche la più grande mai pronunciata da Sean Connery in un film, si trova al ventiduesimo posto della classifica ed è… “Bond. James Bond”, che la spia dice quando si presenta. Come dite? Era ovvio? Beh non tanto, perché il personaggio nato dalla penna di Ian Fleming ci ha consegnato almeno un’altra frase memorabile: “A Martini. Shaken, not stirred”. In italiano è: “Un Martini. Agitato, non mescolato”. Sean Connery lo dice Goldfinger (1964), probabilmente il miglior film della serie.

Quest’ultima citazione è così famosa che in Casino Royale (2012) Daniel Craig può ribaltarla con un piccolo effetto sorpresa che ammicca ai fan: “Do I look like I give a damn?”, risponde quando un barista gli chiede se non voglia il suo Martini agitato o mescolato, in italiano qualcosa come “Che cosa vuoi che me ne freghi?”. In Skyfall (2012) invece ordina una birra, ed è pure questa una strizzatina d’occhio ai fan. Tuttavia le istruzioni al bartender della spia cedono il passo alla sua presentazione in due tempi: “Un Martini. Agitato, non mescolato” è “solo” al novantesimo posto della lista dell’AFI.

daniel craig james bondpinterest

Greg Williams//Getty Images

Headshot of Giuseppe Giordano

Guardo film e gioco a videogiochi, da un certo punto della vita in poi ho iniziato anche a scriverne. Mi affascinano gli angolini sperduti di internet, la grafica dei primi videogiochi in 3D e le immagini che ricadono sotto l’ombrello per nulla definito della dicitura aesthetic, rispetto alle quali porto avanti un’attività di catalogazione compulsiva che ha come punto d’arrivo alcuni profili Instagram. La serie TV con l’estetica migliore (e quella migliore in assoluto) è comunque X-Files, che non ho mai finito per non concepire il pensiero “non esistono altre puntate di X-Files da vedere per il resto della mia vita”. Stessa cosa con Evangelion (il manga).