La sanità italiana è al centro di una doppia iniziativa di Forza Italia che dà la sveglia a maggioranza e opposizioni su un tema urgente. Da un lato il Piano Strategico per il Servizio Sanitario Pubblico presentato venerdì 11 luglio alla Camera, dall’altro la proposta di legge n. 2218 che ridisegna completamente il ruolo dei medici di medicina generale. Un intervento a 360 gradi su quello che resta il nervo scoperto del Paese: un sistema sanitario che arranca tra carenza di personale, liste d’attesa infinite e pronto soccorso al collasso.

“Con il nostro Piano Strategico, una sanità pubblica più moderna, umana ed efficiente– dichiara Letizia Moratti, europarlamentare azzurra, ma anche Presidente della Consulta Nazionale di FI che ha coordinato i lavori del tavolo tecnico che autore del piano di riforma – Al centro le persone, i territori, i giovani e i fragili. È risultato di un lavoro collegiale mirato a restituire efficienza, equità e sostenibilità al SSN, orientato a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Non è un libro dei sogni, ma una proposta concreta frutto di analisi approfondite. Almeno 50mila nuovi posti letto negli ospedali, assunzione di 10mila medici e 20mila infermieri e valorizzazione economica del lavoro di coloro che già sono in pianta stabile, di quelli che verranno assunti e degli specializzandi. Costo stimato in circa 6 mld di euro complessivi, facilmente inquadrabili nelle Leggi di Bilancio ordinarie in un triennio”.

I numeri dell’emergenza

Le cifre parlano chiaro: l’Italia ha solo 3,2 posti letto ogni mille abitanti contro una media UE di oltre 5. Dal 2010 al 2020 sono stati tagliati 37mila posti letto e chiusi oltre 100 ospedali. Solo tra 2020 e 2022 si è passati da 258mila a 225mila posti letto. La carenza stimata? Almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria. Di fronte a questo scenario, Forza Italia propone un piano straordinario di assunzioni: 10mila medici e 20mila infermieri per colmare i vuoti d’organico. Ma non basta assumere: bisogna trattenere i giovani medici che fuggono verso il privato o l’estero. Per questo il piano prevede l’innalzamento delle borse di specializzazione, facilitazioni per gli alloggi a prezzi calmierati e accesso strutturato alla ricerca clinica.

La rivoluzione della medicina generale

Il cuore della riforma sta nella proposta di legge sulla medicina generale. I medici di base dovranno garantire 38 ore settimanali: massimo 20 dedicate ai propri assistiti e almeno 18 presso Case della Comunità e strutture territoriali. Un modello che mantiene il rapporto convenzionale ma integra i MMG nel sistema pubblico. “Gli studi dei medici costituiranno le articolazioni di una rete assistenziale dove le Case della Comunità rappresentano gli hub”, spiega la proposta. Una visione che supera la frammentazione tra ospedale e territorio, vera piaga del sistema attuale.

Farmaci innovativi e liste d’attesa

Due capitoli cruciali riguardano l’accesso ai farmaci e la riduzione delle liste d’attesa. Per i primi, Forza Italia propone di abbattere i tempi da oltre 500 a massimo 120 giorni, eliminando le disuguaglianze regionali con l’abolizione dei prontuari regionali. “Stop alle migrazioni sanitarie per farmaci salvavita”, promette il documento. Sulle liste d’attesa, la ricetta è triplice: potenziamento della specialistica territoriale, aumento strutturale dei posti letto (almeno 50-100mila in regime ordinario e diurno) e riduzione degli accessi impropri ai pronto soccorso. Circa 4 milioni dei 18 milioni di accessi annui sono infatti codici bianchi o verdi che potrebbero essere gestiti altrove.

Giovani e prevenzione

Non manca l’attenzione alle nuove generazioni con il progetto “Cresco in Salute” contro obesità, dipendenze e disagio mentale giovanile. L’obiettivo? Ridurre del 20% il tasso di obesità infantile in 5 anni attraverso campagne nelle scuole, università e sui social. Particolare attenzione viene riservata alla salute mentale, con il potenziamento dei Centri di Salute Mentale, l’integrazione nei distretti sociosanitari e programmi di prevenzione nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

L’endometriosi e le patologie croniche

Un capitolo specifico è dedicato all’endometriosi, che colpisce 2,6 milioni di donne italiane con ritardi diagnostici fino a 7-9 anni. Forza Italia propone diagnosi non chirurgiche, farmaci in classe A con esenzione, crioconservazione gratuita degli ovociti e network regionali Hub e Spoke.

Sicurezza e fondi integrativi

Due temi completano il quadro: la tutela del personale sanitario dalle aggressioni (con l’introduzione di un reato specifico e sistemi di videosorveglianza) e la riforma dei fondi sanitari integrativi per garantire trasparenza e tutela dei cittadini.

Mario Alberto Marchi