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E così, dopo 27 anni (25 da quando la abbiamo “conosciuta” in Italia), è arrivato il momento di dire addio a Carrie Bradshaw. And Just Like That finisce qui, ha annunciato il regista Michael Patrick King, d’accordo con colei che di Carrie Bradshaw è stata il volto, l’anima e l’alter ego, Sarah Jessica Parker. Noi, come decisamente tutto il web, vorremmo fare alcune considerazioni.
APPROFONDIMENTI
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AJLT: l’Ecatombe
La prima: per fortuna. La serie stava diventando la caricatura di se stessa, tra storyline totalmente campate in aria, personaggi insopportabili e recitazione al livello dello spettacolo di fine scuola materna. Come se i film non ci fossero bastati, ma lì almeno c’era Samantha e Miranda non aveva ancora iniziato a collezionare fidanzate improponibili.
La serie sul ritorno delle “ragazze” a cui tutte siamo visceralmente affezionate non è stata decisamente all’altezza: se le prime stagioni non avevano convinto i più, la terza – che ribattezzeremo con pochi giri di parole l’Ecatombe – la abbiamo guardata più che altro per commentare i look e per lamentarci di Aidan.
Non c’era più nemmeno “The city”, ma qualche anonimo locale per il brunch e case da miliardari totalmente inarrivabili per qualsiasi comune mortale. Secondo molti mancava pure il sesso. L’unico pregio è stato – allerta spoiler – la dimostrazione di ciò che le irriducibili andavano dicendo già da una quindicina d’anni: non era (nemmeno) Aidan quello giusto per Carrie. Le ultime tracce del dibattito sono state spazzate via mano a mano che, episodio dopo episodio dell’Ecatombe, quello che anni fa ci sembrava il fidanzato perfetto ci faceva sempre di più cascare le braccia, per non dire altro.
Carrie una di noi
Ma torniamo a Carrie. Icona di stile per eccellenza di quasi tutte le Millennial, l’unica cosa che non è decaduta in And Just Like That sono stati i suoi look: uno su tutti l’abito a corsetto Vivienne Westwood che decide di sfoggiare alla cena editoriale preferendolo a un outfit più sobrio. Una delle cose che ci ha insegnato: indossa il vestito qualunque sia l’occasione. C’è chi è cresciuta con Carrie, chi ha ancora la sigla di Sex and the City come suoneria del cellulare, chi la ha conosciuta da grande e chi l’ha sempre criticata. Ma tutte siamo state lei, almeno una volta: quando ha amato, quando ha scelto, quando è inciampata, quando si è rialzata o semplicemente quando ha comprato l’ennesimo paio di scarpe per attraversare la strada correndo, pensando all’uomo sbagliato di turno.
Il messaggio di Sarah Jessica Parker su Instagram, che dice proprio questo, è stato condiviso oltre 120mila volte, parla un po’ di tutte noi e di tutto ciò che ci è successo dai vent’anni in poi: amiche che diventano sorelle (senza di loro non ce la farai mai, altra lezione, anche se qualcuna potrebbe andarsene come Samantha), fidanzati giusti e meno giusti, viaggi, qualche matrimonio, piccole e grandi avventure. Tossica, la hanno etichettata le nuove generazioni: semplicemente una di noi, dice chi è meno categorico.
Ora che la fine è ufficiale, non possiamo fare a meno di chiederci: cosa le succederà? L’annuncio è stato dato quando mancano due puntate alla fine (definitiva, a questo punto) di And Just Like That: sui social la speranza di tutti è che Carrie si svegli e si renda conto che tutto ciò che è venuto dopo Sex and the City è stato un incubo. C’è chi – archiviato Aidan – spera che sbocci la storia d’amore con il burbero vicino Duncan, con il quale Carrie condivide l’amore per la scrittura, ma secondo noi il tipo ha già manifestato qualche red flag di troppo (odia le persone e la vita sociale tutta, ad esempio). La verità è che poco importa cosa ci riserverà l’ultima puntata, non è quello il finale che ricorderemo: Carrie Bradshaw continuerà a correre per Manhattan inerpicata su un paio di scarpe favolose alla ricerca del grande amore.
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