Il produttore musicale e imprenditore Sean Combs, noto al grande pubblico come Puff Daddy (o semplicemente Diddy), resterà in carcere almeno fino alla sentenza attesa per il prossimo 3 ottobre. Lo ha deciso il giudice federale Arun Subramanian, che ha respinto – per la quinta volta – la richiesta di rilascio su cauzione avanzata dalla difesa. Neppure i 50 milioni di dollari (oltre 43 milioni di euro) messi sul piatto dai legali dell’artista sono bastati a convincere il tribunale.






Secondo la motivazione, Combs rappresenta «un rischio di fuga o pericolo» per la comunità. La valutazione del giudice poggia su elementi contenuti negli atti del processo, in particolare testimonianze e prove che descrivono un comportamento caratterizzato da «violenza, coercizione e sottomissione», soprattutto nei confronti di due ex compagne di lunga data. Il caso giudiziario a carico del magnate del rap è legato a reati riconducibili al Mann Act, una legge federale che punisce il trasporto di persone a fini di prostituzione.


A luglio 2025, Combs è stato riconosciuto colpevole per violazioni di questo tipo, mentre è stato assolto dalle accuse più gravi di traffico sessuale e associazione a delinquere. La pena massima prevista per i capi d’imputazione confermati è di dieci anni.


Nel documento con cui ha rigettato la richiesta, il giudice Subramanian ha precisato che per concedere il rilascio si dovrebbero verificare «circostanze eccezionali», come gravi condizioni di salute o età avanzata, che però – a suo giudizio – non sussistono nel caso di Combs, attualmente detenuto nel Brooklyn Metropolitan Detention Center da settembre 2024.


Negli ultimi giorni, è comparsa agli atti anche una lettera firmata da Virginia “Gina” Huynh, ex compagna di Combs e citata nel processo come “Vittima-3”.

La donna, che non ha testimoniato in aula, si è rivolta direttamente al giudice definendo Combs «un uomo di famiglia» e affermando che, per quanto ne sa, «non è violento da molti anni». Il tribunale, però, non ha ritenuto queste dichiarazioni sufficienti a giustificare la libertà su cauzione, né ha accolto le preoccupazioni della difesa sulle condizioni del carcere newyorkese, considerate inadeguate. Combs, 55 anni, dovrà quindi restare in prigione fino al giorno della sentenza.


Ultimo aggiornamento: martedì 5 agosto 2025, 22:54





© RIPRODUZIONE RISERVATA