C’era l’abito bianco con mantello scenografico, il bouquet celeste in pendant con l’emozione, il presidente del Senato in fascia tricolore e pure qualche frecciatina ben piazzata. A Roma, tra le antiche mura di Caracalla, Edmondo Cirielli e Maria Rosaria Campitiello si sono detti sì. Una cerimonia istituzionale, ma per nulla ingessata, dove la politica ha fatto da sfondo a un matrimonio pieno di dettagli da osservare (e da commentare).
Edmondo Cirielli e Maria Rosaria Campitiello, matrimonio a Caracalla
Un matrimonio istituzionale, ma con il tocco di romanticismo che non ti aspetti. Una cerimonia celebrata in una chiesa sconsacrata a due passi dalle Terme di Caracalla, con il presidente del Senato in fascia tricolore, bouquet celeste tra le mani e sassofono in sottofondo. Edmondo Cirielli e Maria Rosaria Campitiello hanno detto sì nel cuore di Roma, nel tardo pomeriggio di sabato, tra sorrisi, battute fuori copione e un abito da sposa che – sì – merita un primo piano.
Lei, Maria Rosaria per l’anagrafe, Mara per gli amici (e per la politica), ha compiuto 40 anni proprio il giorno delle nozze. Ginecologa e attuale capo del dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute, ha varcato l’ingresso della piccola Santa Maria in Tempulo con passo deciso, braccio al braccio col padre e un sorriso luminoso che nemmeno le recenti polemiche politiche hanno saputo offuscare. Il suo ingresso è stato accompagnato dall’arpa, tra gli applausi degli ospiti e il tintinnio sommesso di una giornata già storica di per sé.
La sposa in total white: il mantello con strascico e la tiara tra i capelli
Scelta raffinata e affatto scontata per Maria Rosaria Campitiello, che ha puntato su un abito bianco dalle linee morbide e moderne. Niente pizzi o merletti barocchi, ma un’eleganza strutturata e sobria: il vestito fasciante era abbinato a un mantello lungo e vaporoso, leggero come tulle, che scivolava dalle spalle con una delicatezza quasi eterea, incorniciando la figura in un’armonia di volumi.
Collo alto, taglio incrociato sul décolleté e cape in chiffon a completare il tutto, per un effetto regale che non rinuncia alla sensualità. A impreziosire l’hairstyle – uno chignon basso raccolto lateralmente – una tiara di perle sottili, discreta e luminosa, perfetta nel dialogo con il make-up glow, dove spiccavano ombretti nei toni rosati e labbra nude.
In pendant con il bouquet, una composizione compatta e fresca di ortensie celesti, rose bianche e piccoli fiori blu: un richiamo al cielo terso di Roma e al tema floreale scelto anche per gli allestimenti della cerimonia. Ai piedi, celati dal lungo abito, pare ci fossero delle décolleté avorio in raso, minimal e rigorose, come tutto il look.
Lui emozionato (un po’), lei regina della giornata
Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri in quota Fratelli d’Italia, ha scelto il classico con intelligenza: smoking nero impeccabile, papillon in tinta e camicia bianca a plissé, perfetto nel rigore dell’eleganza maschile. “Sono un po’ emozionato, anche se io normalmente sono un freddo” ha confidato ai giornalisti. Emozionato sì, ma anche molto in forma: “Vengo da giorni di dieta ferrea, ho perso cinque chili”, ha rivelato con un sorriso soddisfatto.
A sposarli, con tono ufficiale e intermezzi teatrali, Ignazio La Russa. Il presidente del Senato non si è sottratto al suo ruolo – né ai flash dei fotografi – e ha saputo trasformare il rito civile in un piccolo show: “Non sono mica io la sposa!” ha esclamato con la sua proverbiale ironia, mentre tra gli invitati serpeggiavano risate e complicità.
Tra i momenti più sentiti, lo scambio degli anelli anticipato alla lettura del codice civile, una licenza creativa firmata La Russa: “È l’ultimo matrimonio, non ci saranno sorprese – ha detto – Avete già fatto tutto in anticipo, compresi i figli. Questo è solo l’atto finale”.
Gli ospiti (pochi, selezionati) e le frecciatine politiche
Non era un matrimonio da centinaia di vip, ma la lista degli invitati vantava nomi da prima fila. Daniela Santanchè, impeccabile nel suo completo sabbia con blusa bianca volant; Francesco Lollobrigida, fresco di rientro da una missione in Eritrea con lo sposo; il ministro della Salute Orazio Schillaci, con il quale Campitiello lavora a stretto contatto. E poi Ugo Zampetti, segretario generale del Quirinale, il generale Carmine Masiello e l’ospite più fotografata della serata: Denny Méndez, Miss Italia 1996, in abito bordeaux con il compagno Gimmi Cangiano.
L’ingresso della sposa è stato scandito dalle note di Love Is in the Air, l’uscita accompagnata dal classico lancio di riso e da un brindisi nel cortile esterno, tra bicchieri alzati, composizioni floreali e chiacchiere a metà tra gossip e diplomazia. Il ricevimento? Segreto. Si mormora sia stato al circolo del Tiro a Volo ai Parioli, ma nessuna conferma ufficiale.
Non è passata inosservata, naturalmente, la posizione di Campitiello all’interno del Ministero della Salute. La sua nomina a capo del dipartimento Prevenzione ha suscitato più di una polemica, a partire da quella del governatore Vincenzo De Luca, che l’ha definita “totalmente inadeguata” in merito alla gestione del virus West Nile. Lei non si è mai sottratta alla discussione, anzi ha dichiarato senza filtri: “È chiaro che senza Edmondo non sarei mai entrata in questo ambiente”. Dichiarazione che, se da un lato rivendica trasparenza, dall’altro ha acceso ancora di più i riflettori.