Smartphone ai bambini, i ricercatori ammoniscono: serve una stretta come su alcol e tabacco
Giacomo Martiradonna
5 agosto – 19:07 – MILANO
L’uso dello smartphone in età infantile e scolare è correlato a un deterioramento della salute mentale nei giovani adulti. È quanto emerge da uno studio condotto da Sapien Labs e pubblicato sul Journal of Human Development and Capabilities. La ricerca, basata su oltre 100 mila questionari raccolti nell’ambito del Global Mind Project, evidenzia una connessione tra l’uso del telefono prima dei 13 anni e una maggiore incidenza di disagio psicologico nei ragazzi tra i 18 e i 24 anni. I dati mostrano come l’adozione precoce dello smartphone, in altre parole, si accompagni più spesso a pensieri suicidi, distacco dalla realtà, una difficoltà nella regolazione emotiva, bassa autostima, aggressività.
Salute mentale e smartphone, i rischi—
Il problema principale? L’analisi evidenzia come l’impatto negativo dello smartphone in giovane età sia collegato in larga parte all’ingresso anticipato nei social network. Secondo i ricercatori, l’accesso precoce è sufficiente a spiegare il 40% dei problemi mentali futuri. Gli altri fattori determinanti sono le cattive relazioni familiari (13%), il cyberbullismo (10%) e i disturbi del sonno (12%). Gli effetti dell’esposizione digitale precoce incidono su diversi aspetti della vita e si manifestano poi nel lungo periodo, con conseguenze visibili nell’età adulta.
l’importanza della regolamentazione—
Non ha dubbi Tara Thiagarajan, autrice principale dello studio. La ricercatrice propone un intervento normativo ad hoc per limitare l’uso del telefonino tra i minori di 13 anni, con un approccio strutturale non dissimile a quello impiegato per alcol e tabacco. “Il nostro lavoro conferma che l’uso precoce di smartphone è legato a una peggiore salute mentale”, afferma. E aggiunge: “Esortiamo i decisori politici ad adottare un approccio precauzionale […], rendendo obbligatoria l’educazione all’alfabetizzazione digitale e rafforzando la responsabilità aziendale“.
agire subito—
La tendenza riscontrata non è circoscritta a una specifica area geografica, ma si conferma in tutte le regioni del mondo. Gli studiosi riconoscono che la pandemia da Covid-19 potrebbe aver contribuito a modificare i comportamenti digitali e familiari, ma ritengono che le dinamiche osservate abbiano una portata molto più ampia. “Possedere uno smartphone durante l’infanzia, una prima porta d’accesso agli ambienti digitali basati sull’intelligenza artificiale, sta riducendo profondamente la salute mentale e il benessere in età adulta”, osserva Thiagarajan. E conclude: “Non dobbiamo perdere la finestra di un’azione preventiva tempestiva. Dobbiamo salvaguardare la salute mentale dei giovani”.
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