© ASO / A.Broadway
Chris Froome commenta la vicenda-doping che vede coinvolto David Rozman, suo ex massaggiatore ai tempi del Team Sky e della Ineos Grenadiers. Il nome del soigneur sloveno è balzato agli onori delle cronache nelle ultime settimane dopo che un servizio dell’Irish Indipendent ha portato alla luce un possibile legame tra lui e Mark Schmidt, il medico al centro dell’inchiesta antidoping denominata Operazione Aderlass, per via di alcuni messaggi che i due si erano scambiati nel corso del Tour de France 2012 (quello vinto da Bradley Wiggins davanti proprio a Froome) nei quali il massaggiatore chiedeva al dottore se “avesse ancora la una sostanza usata nelle gare dalla Milram”.
A seguito di questo servizio, Rozman, che fa ancora parte dello staff dell’attuale Ineos, aveva lasciato il Tour de France 2025, mentre la compagine britannica aveva sottolineato che lo sloveno era già stato contattato ad aprile dall’ITA (Agenzia Internazionale dei Test Anti-doping) per un colloquio e che non è mai stata presentata alcuna accusa al team. Nel frattempo, però, aveva fatto discutere il fatto che Froome, con il quale Rozman aveva collaborato per tutti i quattro Tour vinti dal britannico, avesse cancellato dai suoi profili social tutte le immagini che lo ritraevano con il suo ex massaggiatore.
Interrogato sulla questione in occasione del Giro di Polonia, il Keniano Bianco ha tuttavia smentito questo fatto: “Non è vero. Andate sui miei social media. Andate sui miei social media, sono tutte lì“, le parole di Froome, riportate da Cyclingnews. Il 40enne ha anche dichiarato di non sapere molto riguardo alla vicenda: “Ho visto solo quello che è stato riportato dai media, ne so quanto voi“.
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