WALBRZYCH (Polonia) – Succede di tutto negli ultimi 25 chilometri della terza tappa del Tour de Pologne, quella col maggior dislivello e per questo temuta dalla maggior parte del gruppo, leader compresi. Vince Ben Turner allo sprint, però i tempi vengono azzerati a causa di una grossa caduta.

Riviviamo il finale

Prima attaccano Ulissi e Milesi che si riportano sull’australiano O’Brien della Jayco-Alula, unico reduce della fuga di giornata. Qualche istante dopo finisce a terra la prima parte del gruppo che coinvolge tra i tanti Baroncini (che stava tirando), Vacek, la maglia gialla Lapeira e Haig. I primi due dovranno abbandonare la corsa.

Nel frattempo, i tre fuggitivi guadagnano subito un minuto di vantaggio, quando a 15 chilometri dalla fine la giuria decide di neutralizzare la corsa. La mancanza delle ambulanze necessarie già impegnate nel soccorrere i corridori contusi obbligano gli organizzatori a fermare tutto, come ci viene confermato in mixed zone da Czeslaw Lang, direttore del Tour de Pologne. Dopo un quarto d’ora di sosta, spiegazioni e mugugni, Ulissi, Milesi e O’Brien ripartono con lo stesso vantaggio, come vuole il regolamento, sul gruppo o ciò che ne resta.

I tre battistrada ci credono, anche se il loro margine cala vistosamente. Vengono ripresi in vista del triangolo rosso quando viene lanciata una volata molto anomala. L’inglese della Ineos Grenadiers esulta battendo Bagioli e Pello Bilbao, però dopo il traguardo gli umori dei due italiani in fuga non sono granché. Ulissi preferisce andare via subito, comprensibilmente, Milesi ci concede qualche minuto nonostante la delusione del mancato possibile risultato.

Ulissi e Milesi si riportano su O’Brien guadagnando subito sul gruppo. Ci credono, ma arriva la neutralizzazione

Ulissi e Milesi si riportano su O’Brien guadagnando subito sul gruppo. Ci credono, ma arriva la neutralizzazione

Sogno accarezzato

Lorenzo Milesi arriva al bus della Movistar col volto corrucciato, ma forse sapendo di essere sulla strada giusta per ritrovare un buon morale. Bisogna dire che già al termine della prima tappa era stato coinvolto in una caduta che lo aveva condizionato nella pedalata alla caviglia sinistra. Con lui ritorniamo in questi ultimi concitati chilometri.

«Nel finale abbiamo provato Diego ed io – racconta con rammarico – ed eravamo molto fiduciosi di arrivare in fondo. Poi hanno neutralizzato la gara. Dietro hanno potuto recuperare, con gente che si era staccata e poi ha iniziato a tirare quando siamo ripartiti. E’ diventato impossibile pensare di arrivare al traguardo. Comunque io ci ho creduto lo stesso, tirando forte, anche quando siamo ripartiti, perché sapevo di potermela giocare con Diego, ma alla fine è andata così. Sento che la gamba sinistra mi fa ancora male, ma almeno questa azione è stata una iniezione di fiducia mentale».

Turner vince la terza tappa del Pologne battendo Bagioli e Pello Bilbao. L’altra sua unica vittoria l’aveva ottenuta a febbraio 2023

Turner vince la terza tappa del Pologne battendo Bagioli e Pello Bilbao. L’altra sua unica vittoria l’aveva ottenuta a febbraio 2023

Forma in crescita

Milesi verso il traguardo di Walbrzych ha tentato l’azione giusta come già aveva fatto al Tour de Wallonie una settimana fa.

«Dopo un mese di altura – riprende il 23enne bergamasco – avevo trovato una buona condizione nella gara belga, dove è mancata solo la vittoria (un secondo e un terzo posto di tappa, ndr). Anche qua in Polonia sento di avere iniziato comunque col piede giusto, malgrado tutto. Ecco, diciamo che con queste botte muscolari, non c’è tempo di poter avere una giornata tranquilla perché ormai si è sempre a tutta, ovunque. Qua l’obiettivo era proprio quello di centrare una tappa e poi cercare di fare molto bene nella crono conclusiva.

«In squadra – sottolinea Milesi – mi trovo benissimo e lo immaginavo. Forse si aspettava qualcosa in più da me, però ora voglio rimediare. Come dicevo prima, sono proprio mancati i risultati. Ho iniziato la stagione tra cadute e influenze. Mi sono ritrovato ad inseguire la condizione minima per correre».

A 15 km dall’arrivo, dopo un quarto d’ora di sosta, si ripartirà con lo stesso vantaggio, ma l’azione dei tre verrà vanificata ai mille metri

A 15 km dall’arrivo, dopo un quarto d’ora di sosta, si ripartirà con lo stesso vantaggio, ma l’azione dei tre verrà vanificata ai mille metri

Mirino puntato

Contestualizzando tutto, Milesi può essere soddisfatto di come le gambe gli stiano girando in questo periodo. Con un pizzico di buona sorte in più può programmare ancora meglio i prossimi obiettivi.

«Diciamo che mi sto ritrovando – chiude – e mi piacerebbe vincere qualche gara in Italia, visto che farò quasi tutto il calendario delle nostre classiche fino al Lombardia. Vediamo di fare bene. Anche perché alla fine tutti gli anni si cresce in qualche fondamentale e scopri che devi migliore in qualcos’altro. Quindi viviamo giorno per giorno, scoprendo cosa dovrò fare anche in funzione del 2026».

La quarta tappa del Tour de Pologne dovrebbe essere la rivincita per i velocisti. Si parte da Rybnik e arriva a Cieszyn dopo 201 chilometri con l’ultimo “gpm” molto lontano dal traguardo. Mentre si chiude il truck della sala stampa, giungono notizie incoraggianti sui corridori caduti. Ne avevamo bisogno tutti.