Testo Unico farmaceutica, Cossolo (Federfarma): “La rete delle farmacie è a disposizione per dare il proprio contributo”
“Sapere che le farmacie avranno un ruolo sempre più ampio nell’ambito del Servizio sanitario nazionale ci riempie di orgoglio e al contempo ci impegna ad assumere una grande responsabilità. La rete delle farmacie è a disposizione per dare il proprio contributo e continuare a meritare la fiducia accordata finora.”
Lo ha dichiarato, in una nota, il presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo, commentando la presentazione dello schema di Disegno di Legge delega sulla redazione di un Testo Unico dedicato alla farmaceutica, promosso dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Lo schema del Disegno di Legge è stato presentato il 31 luglio, a Roma, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte diverse associazioni del mondo farmaceutico, tra cui Federfarma.
Al di là del progetto, l’apprezzamento di Cossolo va anche al metodo di lavoro seguito dal Sottosegretario, “che coinvolge a monte tutti gli stakeholder interessati per disegnare una riforma condivisa basata su quattro direttrici.
Le farmacie possono dare un contributo in ciascuno degli ambiti individuati: agevolando l’accesso al farmaco e favorendo così l’aderenza alla terapia con vantaggi sia in termini di salute che economici; fornendo accesso a prestazioni ad alto contenuto tecnologico, come la telemedicina; collaborando con gli altri operatori di settore per rafforzare l’assistenza di prossimità; rafforzando la collaborazione all’attività di monitoraggio della spesa farmaceutica”.
La critica di Simone Bezzini, Assessore Sanità Toscana
È il momento di una strategia vera, è un passaggio che non si può più rimandare. Tutte le Regioni lo hanno chiesto più volte al Governo. Serve rivedere il Prontuario nazionale, promuovere davvero l’uso dei biosimilari, togliere i farmaci obsoleti, evitare sovrapposizioni, rendere i prezzi più uniformi. Invece, le scelte sembrano andare nella direzione opposta: a partire dalla riclassificazione delle gliptine e delle gliflozine.
Nei giorni scorsi abbiamo letto di un disegno di legge delega al Governo per la redazione di un Testo Unico della legislazione farmaceutica. Un’iniziativa che, per com’è stata annunciata, solleva grandi perplessità nel metodo e nel merito. Non c’è stata infatti alcuna forma di concertazione con le Regioni, che pure detengono competenze fondamentali in materia sanitaria: una scelta grave e inaccettabile. Dalle indiscrezioni, inoltre, sembra del tutto assente una visione complessiva improntata alla centralità dell’interesse pubblico, in grado di coniugare la tutela del diritto alla salute con la sostenibilità economica del sistema. E questo non fa che accrescere le preoccupazioni.
Se non si cambia direzione, se non si rimette l’interesse pubblico al centro delle politiche di governo della spesa farmaceutica, il rischio che il diritto alla salute venga messo in discussione diventa sempre più concreto. Governo e Aifa devono darsi una mossa. Non è più rinviabile un confronto con le Regioni dal quale far scaturire interventi incisivi. Se non avverrà, si apriranno scenari di crisi di cui qualcuno dovrà assumersi la responsabilità.
(Estratto da Quotidianosanità del 5 agosto 2025)
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