Caricamento player

La NFL (la principale lega professionistica di football americano) diventerà proprietaria di ESPN, una delle più seguite reti televisive statunitensi dedicate esclusivamente allo sport. Secondo l’accordo stipulato tra Disney (che dal 1996 è il principale azionista di ESPN) e la NFL, ESPN acquisirà i principali canali e servizi di comunicazione della NFL, che in cambio riceverà il dieci per cento delle quote della rete. È una cosa grossa: secondo il Wall Street Journal il valore del 10 per cento delle quote di ESPN sta tra i 2,5 e i 3 miliardi di dollari. Per questo accordo saranno necessarie persino la supervisione e l’approvazione delle autorità antitrust statunitensi, per verificare che non violi le leggi sulla concorrenza.

Nel contesto dei rapporti tra le leghe sportive e le loro emittenti televisive, questo è un accordo abbastanza unico e innovativo. Di solito le leghe si accordano con più emittenti in modo che trasmettano alcune o tutte le partite del proprio campionato: nel 2021, per esempio, la stessa NFL aveva raggiunto un accordo del genere con quattro dei maggiori network statunitensi (CBS, NBC, Fox, e ESPN) e Amazon, che avevano accettato di pagare 110 miliardi di dollari (circa 95 miliardi di euro) per poter trasmettere il campionato nel decennio 2023-2033.

Con questo nuovo accordo, invece, ESPN potrà continuare a trasmettere un certo numero di partite del campionato di NFL sui propri canali, e allo stesso tempo diventerà proprietaria e gestirà direttamente i due canali televisivi ufficiali della NFL, prima autonomi (uno trasmette notizie, analisi e alcune partite in esclusiva, l’altro segue i momenti salienti di tutte le partite della domenica pomeriggio). Anche così comunque ESPN non arriverà ad avere i diritti per trasmettere tutte le partite: è normale, visto che solo nella prima parte di stagione sono quasi 300, e in generale sarebbe impossibile per via degli accordi già presi con le altre reti che trasmettono la NFL.

ESPN vuole insomma ampliare il suo servizio e prendersi una grossa parte di pubblico: il football è lo sport più seguito negli Stati Uniti. È anche un modo per affrontare meglio la concorrenza di piattaforme come Amazon Prime Video e Netflix, che stanno puntando sempre di più sui contenuti sportivi. Dal 21 agosto ESPN, che ha già un servizio di streaming, ne introdurrà una versione più ricca di contenuti e, almeno nelle ambizioni, più competitiva.

La NFL invece punta a valorizzare meglio i suoi canali, aumentare il pubblico e quindi i guadagni. Per trasmettere le partite che ora sono in esclusiva sui canali ufficiali della NFL, infatti, ESPN dovrà comunque pagare per acquistare una licenza.

Robert Kraft, il proprietario dei Patriots (una delle squadre più importanti della NFL) e presidente del comitato media della lega, ha detto che la partecipazione azionaria della NFL in ESPN «è un impegno che va oltre il semplice contratto». Secondo lui con i guadagni che deriveranno dall’accordo sarà persino possibile aumentare il salary cap, il limite massimo di spesa che la lega impone agli stipendi dei giocatori, che viene calcolato sulla base delle entrate della lega. Un aumento del salary cap potrebbe migliorare notevolmente i rapporti tra la NFL e il sindacato dei suoi giocatori, che in questi anni sono peggiorati molto.

C’è anche chi ha espresso qualche perplessità su questo accordo. Il Wall Street Journal, per esempio, ha fatto notare che i giornalisti e i telecronisti di ESPN che si occupano di NFL dovranno parlare di una lega che possiede una quota dell’azienda per cui lavorano: avrebbero quindi una forma di conflitto d’interesse e potrebbero dover limitare la propria libertà di parlare anche criticamente della lega. L’analista Micheal Morris, poi, crede che con un accordo del genere ESPN possa avere un trattamento più favorevole rispetto alle altre emittenti con cui la NFL fa degli accordi.