di
Sara Bettoni

La Regione mette a punto le regole per i prossimi mesi. Dieci milioni di euro a disposizione degli enti privati che vogliono stipulare accordi per garantire visite ed esami in tempi ridotti

Screening contro il cancro e vaccini offerti a una popolazione più ampia, 10 milioni di euro per stipulare contratti con il settore privato e abbattere le liste d’attesa, nuovi reparti in collaborazione tra più ospedali per condividere energie ed eccellenze. Nella revisione degli «Indirizzi di programmazione 2025» la Regione Lombardia fa il tagliando alla sanità e mette a punto le regole per i prossimi mesi, correggendo anche alcune storture che colpivano i pazienti e i manager degli ospedali. «Una revisione che rafforza la prevenzione, riduce i tempi d’attesa, investe sulla salute mentale e sulla prossimità delle cure», secondo l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso.

Vaccini e screening

Il documento, approvato dalla giunta lunedì, dà il via libera all’estensione dell’offerta del vaccino contro lo pneumococco e l’herpes zoster a partire dai 65 anni. L’anti-meningococco B, che oggi viene somministrato gratis ai neonati e ai 12enni non vaccinati da piccoli, verrà dato a tutti i ragazzi fino ai 18 anni che ne faranno richiesta. Si allarga anche la platea per lo screening contro il cancro alla mammella, che entro la fine del 2026 sarà indicato anche alle donne dai 40 ai 44 anni (oggi si parte dai 45). Si potrà prenotare tramite il sito o l’app regionale Prenota salute.



















































I rimborsi reintrodotti

Le «regole» sanano anche un’ingiustizia che ricadeva sui pazienti bisognosi di collari, bustini e scarpe ortopediche di serie. A partire dall’introduzione di nuove norme nazionali (i Livelli essenziali di assistenza e il Nomenclatore tariffario), questi dispositivi non erano più gratuiti. Immediate le proteste sia degli assistiti, sia dei medici. La Lombardia, dando seguito alle loro rimostranze, ha deciso di reintrodurle nel tariffario dal 10 settembre, pagando i dispositivi con risorse del Servizio sanitario regionale. Le tariffe riconosciute ai cittadini variano dai 100 a 300 euro, a seconda dei casi.
A favore dei più fragili andrà anche il progetto di un servizio di Dermatologia e Oculistica sociale che sarà avviato al Pio Albergo Trivulzio.

Le liste d’attesa

Non può mancare, nel documento, un focus sulle liste d’attesa. Per il periodo compreso tra settembre 2025 e marzo 2026 Palazzo Lombardia mette sul piatto 10 milioni di euro a disposizione degli enti privati (sia già a contratto, sia non a contratto) che vogliono stipulare accordi per garantire visite ed esami in tempi ridotti. Inoltre, tutti gli ospedali pubblici a partire dal 30 settembre dovranno pubblicare ogni mese sui loro siti Internet le attese previste per ogni prestazione. Un’«operazione trasparenza» che si attende dal 2013, ma che finora non si è mai concretizzata. Spesso i dati disponibili sono incompleti o forniti in modo non omogeneo. Da capire se l’ennesima scadenza sarà finalmente rispettata.

Reparti «in sharing»

L’assessorato al Welfare programma anche la creazione di un «dipartimento interaziendale di Cardiochirurgia Pediatrica», una sorta di reparto in sharing in cui collaboreranno gli specialisti del Policlinico di Milano e del Niguarda. La stessa strategia verrà applicata per la Neurochirurgia pediatrica che nascerà dalla fusione delle energie dell’istituto Besta e del Fatebenefratelli-Sacco-Buzzi.

Per quanto riguarda le Case di comunità, saranno aperti ambulatori medici diurni, anche per venire incontro ai cittadini rimasti senza medico di famiglia. Si tratta, in ogni caso, di un’azione necessaria per rispettare il Dm 77. Infine, vengono rivisti i target di valutazione dei direttori generali degli ospedali (in base ai quali dipende parte del loro stipendio): ogni obiettivo sarà valutato singolarmente, senza penalizzazioni per eventuali peggioramenti all’interno della stessa area.


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7 agosto 2025