C’è un senso di malinconia nell’aria, come quando sai che una grande festa sta per finire. Il rombo dei motori a Imola potrebbe presto diventare solo un ricordo. Il contratto tra l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari e la Formula 1 scade nel 2025, e tutto lascia intendere che quella del 18 maggio potrebbe essere l’ultima occasione per sentire l’adrenalina della F1 invadere l’Emilia-Romagna.
Monza ha blindato il suo posto nel calendario fino al 2031. Imola, invece, si trova sospesa tra gloria e incertezza. A confermarlo è stato Stefano Domenicali, presidente della F1, nonché imolese doc: «L’Italia ha sempre rappresentato e rappresenterà in futuro una parte importante della F1. Sarà sempre più difficile avere due GP nello stesso Paese perché l’interesse sulla Formula 1 sta crescendo. Nei prossimi mesi affronteremo questa scelta. Dal punto di vista umano non sarà facile, ma devo esercitare un ruolo internazionale che mi pone di fronte a tantissime richieste in tutto quanto il mondo di Paesi emergenti che possono permettere alla F1 di crescere».
Ayrton Senna, precedendo Michael Schumacher e il resto del gruppo, all’inizio del GP di San Marino il 1° maggio 1994, all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola
Anton Want/Getty Images
Domenicali, però, ha anche riconosciuto il valore storico e umano della tappa romagnola, ricordando come Imola abbia risposto con prontezza durante la pandemia: «Quando c’è stato bisogno di trovare posti nuovi, hanno risposto immediatamente con l’entusiasmo e la capacità di una città intera». Eppure, le logiche del business globale sono spietate: l’Asia e l’America stanno spingendo sempre più forte, e l’Europa, Italia compresa, rischia di dover cedere terreno.
Ed è qui che tutto inizia a sembrare quasi paradossale. Perché cancellare Imola sarebbe una scelta anacronistica. L’Emilia-Romagna non è una regione qualunque: è la Motor Valley. A pochi chilometri dall’autodromo ci sono Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani, Ducati, nomi che rappresentano l’eccellenza mondiale del motorsport, simboli di innovazione e velocità. Rinunciare a una tappa in questa terra equivale a tagliare un pezzo vivo della storia delle corse.