La polizia non esclude l’ipotesi che il rogo divampato nella notte in via Fogagnolo sia stato appiccato quando la vittima era già morta, forse a causa di ferite di arma da taglio. Indagini in corso da parte della Squadra Mobile di Milano
Un uomo straniero di circa 60 anni, e non un giovane 20enne come inizialmente riportato, è la vittima dell’incendio divampato nella notte tra il 22 e il 23 luglio in un appartamento al piano terra di un edificio in via Fogagnolo 130, a Sesto San Giovanni, nell’hinterland milanese. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 3:30 e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco insieme alle forze dell’ordine. Sul corpo, trovato semi carbonizzato all’interno dell’abitazione ormai devastata dal rogo, gli investigstori hanno trovato segni di arma da taglio.
Si indaga per omicidio
Le prime indagini coordinate dalla procura di Monza non escludono la pista dell’omicidio. Stando ad alcuni elementi emersi nei rilievi della Scientifica è possibile ipotizzare il coinvolgimento di altre persone nella dinamica dell’incendio: l’idea degli investigatori è che l’uomo possa essere stato ucciso a coltellate e poi dato alle fiamme, forse per depistare le indagini. L’incendio è divampato nella camera da letto, dove probabilmente la vittima stava dormendo: il corpo sarebbe quello di un 60enne straniero e non del 20enne che ha in uso l’appartamento che è stato rintracciato e si trova lontano in vacanza. Le indagini della Squadra Mobile di Milano si stanno ora concentrando sul perchè l’uomo si trovava in un appartamento non suo.
La Squadra Mobile al lavoro
Le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile della questura di Milano, che lavora a stretto contatto con la polizia scientifica per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. L’intero palazzo era stato evacuato nelle prime ore del mattino per motivi di sicurezza, ma le famiglie sono successivamente rientrate nelle proprie abitazioni. L’identità della vittima non è ancora stata resa nota ufficialmente.
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