Il Gran Premio Sportivi di Poggiana è ormai alle porte, domenica 10 agosto i 176 atleti under 23 si sfideranno in una delle gare più importanti del calendario. Lo scorso anno il successo andò a Jorgen Nordhagen. Quest’anno la Visma Lease a Bike Development non sarà al via per difendere il titolo, ma a Poggiana non mancheranno i devo team, la cui presenza dona un certo spessore agli eventi.
Gli ultimi preparativi portano il patron Giampietro Bonin, a capo di della società che organizza la gara giunta alla sua 49ª edizione, a sopralluoghi e riunioni per controllare che tutto sia a posto e in ordine (in apertura il podio dello scorso anno con Giampietro Bonin, foto SportCity).
«Siamo pronti – ci dice Bonin – mancano alcuni colloqui con i comuni che ospiteranno il passaggio della gara, ma ormai ci siamo. Il GP Sportivi di Poggiana da due anni ha cambiato quello che era il suo percorso storico per quanto riguarda la parte centrale della corsa. Quella che noi chiamiamo Circuito delle Colline, a uno dei comuni attraversati fino al 2023 davamo fastidio, così abbiamo trovato la soluzione e abbiamo cambiato area».
Giampietro Bonin insieme a Jorgen Nordhagen, vincitore a Poggiana nel 2024
Giampietro Bonin insieme a Jorgen Nordhagen, vincitore a Poggiana nel 2024
Il ciclismo che dà fastidio
E’ ormai diventato un ritornello quello del ciclismo, e dei ciclisti, che danno fastidio. Lo dicono gli automobilisti con commenti e odio, nonostante i morti sulle strade continuino ad aumentare (negli ultimi giorni ve ne sono contati cinque, e siamo a 130 da inizio anno). Tutto quello che non è veloce crea intralcio al traffico, così dicono, fatto sta che gli incidenti mortali aumentano e nessuno sembra intenzionato a intervenire.
«Davamo fastidio a questo Comune – continua Bonin – perché a loro modo di dire lasciavamo le strade sporche. Noi come organizzazione ci preoccupavamo, il giorno dopo la corsa, di andare sul percorso e raccogliere tutti i rifiuti. E non ci limitavamo a raccogliere solo quelli lasciati dai corridori. Tutto questo però non bastava e il permesso per passare su quelle strade era limitato a un solo passaggio. Anzi, ci chiedevano anche una cauzione di 1.000 euro. Così abbiamo smesso anche di discutere, ci siamo semplicemente spostati».
Il GP Sportivi di Poggiana è arrivato alla sua 49ª edizione (photors.it)
Il GP Sportivi di Poggiana è arrivato alla sua 49ª edizione (photors.it)
Parliamo della corsa, la Visma non tornerà a difendere il titolo ma la corsa rimane di calibro internazionale…
Al via ci saranno 36 squadre per un totale di 176 atleti, il massimo concesso dalla categoria under 23. Avremo i 20 migliori team italiani e 16 squadre straniere, di cui cinque devo team.
Come si gestiscono così tanti team?
Non è affatto semplice perché 28 delle 36 squadre partecipanti arrivano la sera prima della corsa, quindi abbiamo dovuto cercare l’alloggio per ospitarle e gestire le loro esigenze. A livello economico e di gestione non è facile. Sono team con quattro o cinque atleti e lo staff al seguito, una media di otto persone l’uno.
Per Poggiana e Capodarco la vicinanza nel calendario è un fattore chiave per avere al via i devo team (photors.it)
Per Poggiana e Capodarco la vicinanza nel calendario è un fattore chiave per avere al via i devo team (photors.it)
Nell’elenco partenti sono presenti anche squadre locali, ricordiamo che la gara si snoda tra le province di Treviso e Vicenza.
E’ importante anche sostenere le realtà presenti sul territorio. Infatti avremo il team Gaiaplast Bibanese che è una squadra di un paese in provincia di Treviso, poi ci sarà la VPT Why Sport che invece è una squadra veneziana nata proprio quest’anno. Dare un respiro internazionale alla gara è un’ambizione, ma serve anche gettare uno sguardo in casa propria.
Correrà anche una squadra del fermano, provincia con la quale avete un legame particolare…
Vero, da tanti anni abbiamo un’amicizia particolare, ormai anche personale, con il GP Capodarco. Ho conosciuto Gaetano Gazzoli, che purtroppo è venuto a mancare pochi mesi fa, nel 2011 quando per la prima volta sono andato nelle Marche per vedere la corsa. Da lì ho conosciuto anche suo figlio Simone e Adriano Spinozzi.
Gli organizzatori devono avere anche un occhio di riguardo per le squadre più piccole, soprattutto quelle locali (photors.it)
Gli organizzatori devono avere anche un occhio di riguardo per le squadre più piccole, soprattutto quelle locali (photors.it)
Che rapporto è nato?
Di sostegno e amicizia. La prima cosa è stato capire che trattandosi di due eventi vicini nel calendario under 23 era possibile collaborare. Vero che Poggiana e Capodarco distano 400 chilometri l’una dall’altra però ci siamo mossi per riuscire ad avere le migliori squadre.
In che modo?
Trovando una soluzione che potesse tornare utile ai team per partecipare alle due corse, specialmente quelli che vengono dal nord e dall’estero. In maniera molto semplice: ospitarli noi per la notte dopo la nostra gara e Gazzoli dando la disponibilità per due giorni prima. Non sempre è una cosa facile da fare.
Da destra, Gaetano Gazzoli, Giampietro Bonin, Adriano Spinozzi
Da destra, Gaetano Gazzoli, Giampietro Bonin, Adriano Spinozzi
Come mai?
Perché la nostra gara è la seconda domenica di agosto, quindi dipende dal calendario, mentre Capodarco si corre sempre il 16 agosto. Certi anni la differenza era di due o tre giorni e tutto era semplice. Quest’anno è di sei. Però riusciamo sempre a trovare l’equilibrio.
Come vi siete conosciuti?
Grazie a Raffaele Babini, direttore di corsa, che veniva da noi e da loro. Mi aveva invitato a vedere la corsa di Capodarco e nel 2011 sono riuscito ad andare. Da allora le mie ferie sono sempre lì con loro. Con Gaetano (Gazzoli, ndr) ci sentivamo ogni giorno e allo stesso modo con suo figlio Simone. Ci scambiamo informazioni e anche riferimenti per i vari servizi in gara. Sarà strano tornare senza Gaetano, ma non vedo l’ora di rivedere suo figlio Simone e Adriano Spinozzi.