4 agosto 2025 | 14:02
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Vizziello (Bacc): “consigliamo all’Assessore Latronico di guardare con più attenzione all’efficacia dei servizi sanitari erogati”
“La Corte dei Conti bacchetta la Basilicata sulla dimensione distrettuale dell’assistenza sanitaria, dove, a detta dei giudici contabili, la nostra regione registra colti elevati, pari a ben 1407 euro pro capite, e servizi scadenti testimoniati da un modestissimo punteggio pari a 52 conseguito nell’ultima verifica LEA del maggio scorso, inferiore di ben 8 punti rispetto alla sufficienza fissata a 60 punti. Numeri che impongono al Governo Bardi una seria analisi della qualità della spesa sanitaria regionale”. E’ quanto afferma, in una nota, il Capogruppo in Consiglio regionale di Basilicata Casa Comune che così commenta la relazione sulla gestione finanziaria delle regioni pubblicata dalla Sezione Autonomie della Corte dei Conti.
“Non sempre chi spende di più è in grado di garantire ai propri cittadini i servizi migliori -spiega Vizziello- e l’emblema di tale assunto è proprio la Basilicata che sulla medicina del territorio è tra le regioni che spendono di più, ma è quartultima in classifica per qualità delle prestazioni erogate”.
“Dalle 428 pagine della relazione della Corte dei Conti emerge ad esempio-prosegue l’esponente di Basilicata Casa Comune-come una regione molto simile alla nostra come il Molise, spenda 277 euro meno della Basilicata per ciascuno dei suoi cittadini, ma faccia registrare risultati sensibilmente migliori nel monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza, conseguendo un punteggio pari a 73, vale a dire 21 punti più della Basilicata”.
“Poiché quando parliamo di dimensione distrettuale dell’assistenza parliamo in concreto di liste d’attesa, di servizi in favore degli anziani non autosufficienti e di tempi del 118, cioè quando tempo passa tra quando il cittadino chiama il 118 e quando arriva sul posto il primo mezzo di soccorso”-conclude Vizziello-consigliamo all’Assessore Latronico di guardare con più attenzione all’efficacia dei servizi sanitari erogati, pena il finanziamento di una sanità inefficiente, incapace di soddisfare anche le esigenze di salute dei cittadini”.