di
Enrico Marro

La proposta è passata in prima lettura alla Camera. Non potranno più essere chiusi arbitrariamente i conti correnti attivi

Non capita tutti i giorni che una legge venga approvata all’unanimità. È successo alla Camera con la proposta che prevede l’obbligo per le banche di stipula di un contratto di conto corrente «con chiunque lo richieda». I sì sono stati 254, nessuno a votato contro. Il testo passa ora all’esame del Senato. In pratica, l’apertura di un conto corrente diventa un diritto che non può essere negato dalla banca, se non per motivi assolutamente gravi e comunque non a discrezione dell’istituto di credito. La proposta di legge, nata da un’iniziativa parlamentare trasversale, prevede infatti che, «fermo restando l’obbligo di osservare le disposizioni nazionali ed europee in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, la banca non può in alcun modo esimersi dalla stipula di un contratto di conto corrente con chiunque lo richieda». Ove la domanda venisse respinta per motivi di antiriciclaggio o terrorismo, la comunicazione all’utente dovrà avvenire con motivazione scritta entro dieci giorni dalla richiesta. Inoltre, l’istituto di credito, salvo i casi di impedimento di legge prima richiamati, «non può recedere dal contratto di conto corrente a tempo determinato o indeterminato quando i saldi siano in attivo».  Anche in questo caso si tratta di una novità importante, nata dalle molte segnalazioni di cittadini che lamentano la chiusura senza spiegazione da parte delle banche del loro conto corrente, anche se in attivo. 

Le riserve dell’Abi
Approvata la legge in prima lettura, è immediatamente scattata la corsa a rivendicarne la paternità. «È una vittoria della Lega, è una nostra battaglia storica», sostiene Matteo Salvini. È ovviamente molto soddisfatto Saverio Romano (Noi Modrati), primo firmatario della proposta di legge: «Non si potrà più negare il conto, per esempio, per una segnalazione al sistema Crif, il grande archivio creditizio che contiene dati su oltre 40 milioni di italiani, magari per un semplice ritardo in un pagamento». Contenti anche gli altri partiti mentre il Codacons plaude ma invita a fare la «massima attenzione ai costi applicati dalle banche. Oggi in media un conto corrente costa più di 100 euro all’anno, ma i nuovi obblighi per gli istituti di credito potrebbero portare a dei rincari». Durante l’iter parlamentare, Banca d’Italia e Abi (Associazione Bancaria Italiana) avevano espresso riserve sull’imposizione per legge di un obbligo generalizzato che, osservavano, potrebbe limitare la libertà contrattuale degli istituti di credito. 



















































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23 luglio 2025 ( modifica il 23 luglio 2025 | 18:28)