È la giurista al centro del dibattito internazionale che Napoli ha deciso di sostenere, approvando in Consiglio comunale – a larga maggioranza, con l’astensione dei consiglieri di Forza Italia – un ordine del giorno per il conferimento della cittadinanza onoraria, su proposta di Rosario Andreozzi. Ora la sua immagine campeggia nel cuore della città. A immortalare Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, è l’artista Whatifier, in un murale che la ritrae con giacca turchese, maglia di Wonder Woman e lo sguardo diretto verso chi passa, accompagnata dalla frase in inglese «With brave wings she flies» (Con ali coraggiose vola).
APPROFONDIMENTI
L’opera arriva in un momento in cui la figura di Albanese è al centro dell’attenzione: a luglio è stata colpita da sanzioni statunitensi, che ha definito «una chiara violazione della Convenzione Onu sui privilegi e le immunità» e «una misura gravissima, senza precedenti, che manda un segnale pericoloso a chiunque difenda i diritti umani», mentre ad aprile il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha rinnovato il suo mandato fino al 2028.
«Viviacirillo» e Whatifier
Il murale si inserisce nel progetto «Viviacirillo», ideato e promosso da Felice Riccardi, titolare della Caffetteria Riccardi di via Cirillo 61, con il coinvolgimento attivo di residenti e attività della zona. L’obiettivo è trasformare la strada in un laboratorio permanente di arte urbana, capace di attrarre residenti, turisti e curiosi e di restituire dignità a un’area storica spesso trascurata. Negli ultimi due anni, via Cirillo si è trasformata in una galleria a cielo aperto, con opere di artisti nazionali e internazionali che uniscono estetica e contenuto civile, contribuendo alla rinascita del quartiere.
«Il progetto Viviacirillo, attivo dal 2023, sta crescendo con entusiasmo: sempre più artisti vi partecipano e sempre più creativi mostrano attenzione alle problematiche sociali e globali. Siamo particolarmente sensibili alla situazione in Palestina e abbiamo voluto esprimere la nostra vicinanza a Francesca Albanese, che sta lottando con determinazione per la verità», racconta Felice Riccardi.
La mano di Whatifier è riconoscibile: volti femminili, colori vivi, frasi brevi che restano impresse. Nei suoi lavori c’è quasi sempre un’idea di forza e autodeterminazione, che passa tanto dallo sguardo delle protagoniste quanto dai simboli che le circondano. In questo murale, la maglia di Wonder Woman diventa dichiarazione di resistenza, mentre la frase «With brave wings she flies» non è solo un omaggio, ma un invito a guardare oltre le difficoltà, a tenere la rotta anche quando il vento soffia contro.
«Collaboro con Felice da un paio d’anni e, condividendo gli stessi intenti, è sempre un piacere supportarlo. Porto avanti anch’io un progetto che, attraverso la street art, valorizza le immagini di donne forti. Francesca Albanese è una di loro, che sta usando la sua voce per raccontare al mondo la realtà della Palestina, senza timore di risultare scomoda ai poteri forti. Non va lasciata sola, questo murale è il mio piccolo gesto per starle vicino» spiega l’artista, che ha scelto di restare anonima.
In un contesto dove la street art è anche voce e coscienza collettiva, ogni murale è un manifesto che si affaccia sulla strada. Quello dedicato a Francesca Albanese è al contempo un tributo a una figura che si trova sotto i riflettori internazionali e la presa di posizione di chi non ha paura di schierarsi.