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Ogni agosto circa 3 milioni di persone arrivano a Edimburgo per il Fringe festival, che dura tre settimane ed è una delle più grandi manifestazioni di arti performative al mondo, famosa per gli spettacoli di teatro e di stand-up comedy. Ma la concomitanza con tre concerti della reunion degli Oasis di questi giorni ha creato una situazione inedita che ha richiesto una complessa organizzazione, e che soprattutto ha mostrato i limiti di una città che già da tempo attraversa una profonda crisi abitativa.

Quelli di venerdì 8, sabato 9 e martedì 12 agosto allo stadio Murrayfield sono i primi concerti degli Oasis in Scozia dopo 16 anni, e attireranno in totale oltre 200mila persone. Margaret Graham, responsabile della cultura e della comunicazione di Edimburgo, spiega che in passato in città c’erano stati concerti della stessa portata, come quelli dell’Eras tour di Taylor Swift, che nel giugno del 2024 si era esibita in città per tre sere: nessuno però era stato organizzato quando in città c’era già il Fringe.

Con oltre 2,6 milioni di biglietti venduti nell’edizione del 2024 e quasi altrettanti per quella in corso, il Fringe è il terzo evento al mondo per vendita di biglietti dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio, dice Graham al Post. Ad agosto in città però non c’è solo il Fringe, ma anche altri festival che attirano a loro volta decine di migliaia di persone, tra cui quelli del cinema e della letteratura, la Military Tattoo, cioè la nota parata militare sulla spianata del castello, e l’Edinburgh International Festival, il festival di danza, musica e teatro da cui nel secondo dopoguerra emerse appunto il Fringe.

Edimburgo ha poco più di 500mila abitanti e ogni agosto la popolazione «inevitabilmente raddoppia», osserva Graham, e quest’anno lo si nota ancora di più. Per gestire un numero così alto di persone, compresi i fan degli Oasis, sono state introdotte misure speciali: è aumentata la frequenza dei tram, che dopo i concerti viaggeranno finché ci sarà gente da portare a casa, ha assicurato Edinburgh Trams, mentre ScotRail ha previsto treni aggiuntivi fino a tarda sera. Alcune strade nella zona dello stadio, nel sud-ovest della città, resteranno chiuse; al tempo stesso per tutto il mese ci saranno più pattuglie di polizia.

Alcune fan cantano una canzone degli Oasis fuori dallo stadio Murrayfield prima dell’inizio del concerto a Edimburgo, 8 agosto 2025 (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Stavolta la pianificazione delle misure ha richiesto un bel po’ di tempo, spiega Graham. In casi come questo la priorità è analizzare il tipo di pubblico coinvolto, che nel caso di Taylor Swift per esempio era «notevolmente diverso rispetto a quello degli Oasis». Si tratta di gestire le piccole cose, continua Graham, per esempio di quanti bagni ci sarà bisogno: «È questa la preoccupazione principale, più che il casino», dice.

Nonostante i timori, le persone che hanno partecipato al primo concerto a Edimburgo descrivono un clima festoso ma relativamente tranquillo, con strade e mezzi pubblici molto affollati e cumuli di spazzatura qua e là, ma tutto sommato una gestione ordinata.

Già da tempo ci si interrogava su come una città piccola e già sovrappopolata come Edimburgo si sarebbe preparata a gestire l’enorme afflusso di gente in vista della presenza degli Oasis e del loro pubblico.

A giugno lo Scottish Sun aveva ottenuto i documenti relativi alla pianificazione delle misure grazie alla legge che consente ai cittadini di accedere liberamente agli atti delle pubbliche amministrazioni. Nei documenti si esprimevano preoccupazioni per i fan degli Oasis, descritti come «chiassosi», anche per via dell’«attitudine della band», e si anticipavano livelli di «ubriachezza medio-alti» per via del consumo atteso di birra. In una nota si diceva anche di tener conto che gli uomini di mezz’età – la fascia di pubblico più numerosa e ritenuta potenzialmente problematica – «occupano più spazio» nei pub e negli hotel.

In risposta Liam Gallagher aveva scritto su X che l’atteggiamento del consiglio comunale di Edimburgo rispetto ai fan degli Oasis faceva «schifo al cazzo». Durante il concerto di venerdì ha di nuovo insultato l’amministrazione, ricordando tutti i soldi che gli Oasis porteranno in città, e dicendo che la band sta ancora aspettando «delle cazzo di scuse».

Fan degli Oasis in arrivo allo stadio di Edimburgo, 8 agosto 2025 (Martin Grimes/Getty Images)

Come è successo per tutte le date del tour, anche i biglietti messi in vendita un anno fa per Edimburgo finirono in pochi minuti. Sommando quelli a voli, alloggi, cibo, bevande e merchandising è stato stimato che a Edimburgo i fan spenderanno l’equivalente di quasi 900 euro a testa, e secondo i media scozzesi porteranno in totale 136 milioni di sterline all’economia locale, 157 milioni di euro.

La concomitanza dei concerti con il Fringe tuttavia ha fatto riemergere un problema che in città è molto noto e altrettanto discusso, cioè quello degli alloggi, che sono pochi e molto richiesti. Quando c’è il Fringe già il prezzo aumenta, e nei giorni dei concerti è cresciuto più del solito.

L’azienda di consulenza fiscale RSM UK, citata dal Financial Times, dice che il prezzo medio delle stanze d’albergo per venerdì 8 agosto, la prima data degli Oasis in città, era di 613 sterline contro le 321 del venerdì precedente: quasi il doppio. Secondo un’analisi dell’Edinburgh Inquirer in certi casi il costo degli alloggi di norma considerati a buon mercato questo agosto è aumentato anche del 500 per cento rispetto ai periodi di bassa stagione.

Fan degli Oasis in arrivo allo stadio di Edimburgo, 8 agosto 2025 (Martin Grimes/Getty Images)

Il giornalista musicale Marc Burrows spiega che nel tempo andare al Fringe festival è diventato «considerevolmente più costoso», e che adesso per via degli Oasis la situazione «è precipitata». Burrows ha 44 anni, si esibisce al Fringe fin dal 2009 e dice che lo stesso monolocale per studenti che aveva affittato per le ultime due edizioni quest’anno costava mille sterline in più. Anche l’appartamento condiviso dal poeta londinese Jack Scullion con altri quattro comici ora costa 2.500 sterline in più rispetto a due anni fa.

E non è solo un problema di Oasis. I prezzi infatti resteranno alti anche nelle prossime settimane, quando altre decine di migliaia di persone arriveranno a Edimburgo per vedere AC/DC e Chappell Roan.

Per Living Rent, un’associazione che si batte affinché le persone del posto possano vivere a prezzi più accessibili, i concerti degli Oasis stanno aggravando ancora di più i problemi già esistenti. Living Rent accusa l’amministrazione di Edimburgo di non aver fatto abbastanza per limitare la proliferazione degli affitti a breve termine e per limitare la crisi abitativa; accusa inoltre il governo scozzese di non aver rinnovato il limite del 12 percento di aumento degli affitti, permettendo così ai proprietari di aumentarli quanto vogliono.

Un cartello fuori dallo stadio in cui l’amministrazione cittadina invita i fan degli Oasis a divertirsi, ma soprattutto a usare i cestini, a rispettare il vicinato e a usare i bagni. Edimburgo, 8 agosto 2025 (il Post)

«I prezzi sono schizzati, ma quel mercato noi non lo possiamo controllare» dice Graham, spiegando che non esiste un meccanismo che impedisca agli hotel di scegliere i prezzi in base a quanto pensano di poter incassare. Negli ultimi dieci anni sono aumentati moltissimo gli alloggi per studenti, che d’estate si liberano e quindi vengono usati dalle persone che lavorano al Fringe o dal pubblico, continua: come mostrano i casi di Burrows e Scullion hanno cominciato a costare moltissimo anche quelli.

Tony Lankester, l’amministratore delegato della Fringe Society, l’organizzazione dietro al festival, dice che non ha senso lamentarsi della sovrapposizione tra le date degli Oasis e il Fringe; riconosce però che la crisi degli alloggi è la minaccia principale per i festival di Edimburgo. Per Anthony Alderson del Pleasance Theatre Trust, che gestisce 30 siti temporanei per gli spettacoli del Fringe, per come vanno le cose in città organizzare tutto insieme semplicemente non funziona.

Inevitabilmente gli Oasis sono diventati un tema anche al Fringe. La comica Kate Smurthwaite per esempio ha detto di aver cancellato alcuni suoi spettacoli perché nessuno si era presentato per vederli, e ha dato la colpa proprio ai concerti. Lo spettacolo di stand-up comedy di Burrows al Fringe invece è incentrato sull’enorme successo del britpop a metà anni Novanta, mentre la comica LP Kent ha messo in palio tra il suo pubblico due biglietti da 700 sterline per una delle date degli Oasis che le aveva regalato il suo ex.

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