Nella prima estate senza il tormentone musicale, sulla playlist di Ademola Lookman continua ad andare in loop una sola traccia, parole e musica di Elio (senza le Storie Tese) e Graziano Romani, che ci mette anche la voce. «C’è solo l’Inter, per me, solo l’Inter»: quel ritornello ascoltato tante volte da avversario a San Siro ora è diventato il suo mantra, la risposta pronta da servire a chi soltanto osa prospettargli un finale alternativo per questa serie che sta tenendo insonni gli interisti ma un po’ anche gli avversari. C’è solo l’Inter nei pensieri dell’attaccante nigeriano, la sua volontà è chiara: per andare da Chivu ha anche rifiutato proposte economicamente più vantaggiose, vedi il rinnovo con l’Atalanta o il contratto prospettatogli a più riprese dal Napoli, entrambi con un bel cinque seguito da sei zeri, al netto delle imposte. Se fosse stato flessibile sulla destinazione, non sarebbe arrivato a superare il punto di non ritorno, allenamenti disertati e fuga dalla città per rifugiarsi in porti più sicuri.

Cessione all’estero: due ostacoli per la Dea

L’Atalanta, è chiaro, preferirebbe cedere Lookman all’estero, non vuole ritrovarselo contro da avversario, men che meno con la maglia dell’Inter che ha vinto le ultime otto partite contro la Dea. Due ostacoli però ai piani di Percassi jr: l’ostinazione di Ademola e la mancanza di offerte dall’estero. Per inciso: non c’è neanche nessun mandato affidato dall’Atalanta a intermediari per provare a vendere Lookman in Inghilterra. D’altra parte, nessuno si avventurerebbe in una mediazione del genere perché il punto è sempre quello: Lookman non vuole genericamente lasciare l’Atalanta, lui vuole andare all’Inter.

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