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Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha minacciato di far cadere il governo e costringere il Paese a nuove elezioni durante la riunione del Gabinetto di sicurezza di giovedì sera, riporta l’emittente pubblica Kan citata dal Times of Israel.
La riunione era stata convocata per discutere il futuro delle operazioni a Gaza e Smotrich – secondo la tv – ha detto: “Dal mio punto di vista, possiamo fermare tutto e lasciare che sia il popolo a decidere”. La coalizione detiene attualmente solo 60 seggi su 120 nella Knesset (il Parlamento), dopo che alcune settimane fa l’alleanza United Torah Judaism ha lasciato il governo, seguita dal deputato di estrema destra Avi Maoz. Le elezioni tuttavia possono essere indette solo se i partiti accettano di votare per far cadere il governo. Con una critica pubblica insolitamente dura, Smotrich ha rilasciato ieri sera una dichiarazione in cui afferma di aver “perso la fiducia che il primo ministro Benjamin Netanyahu possa e voglia guidare l’esercito israeliano alla vittoria”.
Intanto fonti ospedaliere a Gaza affermano che dall’alba di oggi almeno 17 civili sono stati uccisi dal fuoco dell’esercito israeliano (Idf) in diverse zone della Striscia, riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Tra queste vittime, ci sono 11 persone colpite mentre aspettavano gli aiuti umanitari nel centro e nel sud del territorio.
L’esercito israeliano si difende. Nell’ultima settimana sono entrati nella Striscia di Gaza più di 1.310 camion con aiuti, in larga misura cibo, ha reso noto l’Idf, precisando che l’agenzia predisposta “continuerà a facilitare gli aiuti umanitari a Gaza per i civili, non per Hamas”. Non è chiaro tuttavia quanti di questi aiuti siano stati effettivamente distribuiti alla popolazione stremata della regione. L’Onu valuta che siano necessari dai 500 ai 600 camion di aiuti al giorno per sfamare e curare gli oltre due milioni di abitanti di Gaza.