LE TESTIMONIANZE

«Io ho forato tra l’undicesimo e il dodicesimo tornante, ma ho sentito di persone che hanno bucato entrambe le ruote» racconta venerdì Luca su un blog specializzato, innescando la solita polemica tra automobilisti che vogliono salire sul massiccio per fare un’escursione e appassionati di ciclismo, che vogliono raggiungerlo spingendo sui pedali. Molti automobilisti intervengono a difesa del misterioso sabotatore, attribuendo ai ciclisti due colpe principali: la prima, in salita, è quella di non permettere alle auto di sorpassarli; la seconda, in discesa, è quella di non rispettare i limiti di velocità, sfrecciando tra i veicoli e le moto.

«Giovedì 7, subito dopo Campocroce, due ragazze cicliste si erano fermate a causa di una foratura – racconta invece Roberto, un altro ciclista –. Anche il mio collega ha trovato sul copertone una puntina bronzata, come quelle usate dai tappezzieri». Un’altra compagnia salita sul Grappa per allenarsi segnala puntine anche al 19° tornante della strada che sale da Semonzo. Non tutti i ciclisti restano “in panne” dopo aver schiacciato una puntina: c’è chi monta copertoni rinforzati. Tutti gli altri, tutti coloro che hanno una camera d’aria, sono costretti ad accostare e a chiedere aiuto.

«Vorrei dire a chi compie queste azioni che comportamenti simili generano solo miseria» aggiunge uno dei ciclisti che ha bucato. Secondo il comparto turistico locale, il colpevole non sarebbe un visitatore occasionale del massiccio innervosito per qualche mancata precedenza, ma qualcuno che vive nella zona e che è stufo di venire rallentato dalle comitive di ciclista: «Il Grappa è sempre stato abitato anche da residenti molto testardi. Può darsi che a qualche proprietario di malga o casera non piaccia questo via vai. A molti non piacciono nemmeno quelli che vanno in parapendio. E non sarebbe la prima volta che succede qualcosa di simile».

Su questo tema il neo presidente dell’Ipa Fabio Marin commenta: «Il ciclismo è un volano importante per il Monte Grappa. Ho notato una presenza notevole di visitatori in queste ultime settimane, ma non è certo questo il modo di reagire. Se qualcuno sentisse la necessità di richiedere una regolamentazione maggiore sulle strade si rivolga alle istituzioni, in primis ai sindaci, per trovare soluzioni per coesistere e godere delle bellezze del Massiccio».

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