“Quanti mezzi di soccorso avanzato sono attivi nella provincia di Parma? Dove si trovano, con quali equipaggi, che turni coprono e su quale bacino d’utenza? Sono domande semplici, nate dall’esigenza di capire se il sistema di emergenza-urgenza funziona in modo efficace e se ci sono margini per integrarlo, soprattutto dopo anni di scelte che hanno ridotto punti di assistenza sanitaria e servizi sul territorio”.
Lo dichiara il consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza, autore di una richiesta formale per ottenere dalla Regione un quadro dettagliato del servizio 118 nella provincia di Parma.
“Non si tratta di una polemica ma di una verifica doverosa per capire se ci sono coperture adeguate, se il personale impiegato è in linea con le normative nazionali e se nelle ore notturne o festive cambia qualcosa. Sono informazioni fondamentali per garantire un servizio tempestivo ed efficiente”.
“La risposta della Regione? Che questi dati non li hanno e che serviranno 97 giorni per recuperarli, dal 10 luglio, giorno della presentazione della richiesta, al 15 ottobre. In pratica bisogna attendere oltre tre mesi per sapere come funziona un servizio che dovrebbe essere monitorato costantemente. Il fatto che la Direzione regionale Sanità non abbia contezza di come sia organizzata la rete dell’emergenza-urgenza sul territorio regionale, e debba rivolgersi alle singole Aziende sanitarie per poter rispondere, da solo testimonia lo stato in cui versa la sanità in Emilia-Romagna”.
“Con l’occasione voglio però ringraziare i tantissimi volontari che, anche ad agosto, mettono a disposizione il proprio tempo libero per coprire i turni e garantire un servizio fondamentale per la comunità. Sono un esempio di dedizione e senso civico che merita riconoscimento e supporto concreto”, aggiunge Fiazza.