Dopo aver indagato alcune opere dedicate al Fiume Ofanto e al suo periodo giovanile, con questa nota critica il prof. Giuseppe Lagrasta, contribuisce all’indagine sulla pittura narrativadefinendo il “Codice Estetico” di Giuseppe De Nittis, al fine di offrire a livello culturale, la continua promozione nazionale e internazionale del pittore barlettano.
Giuseppe De Nittis, nel 1884, realizzò uncapolavoro impressionista: ” Colazione in giardino”, (Pinacoteca Giuseppe De Nittis, Palazzo della Marra, Barletta), donando con la sua misteriosa gamma cromatica, riflessi di luce eterni, immortali, tra immagini di tempo naturale, battiti degli orologi quotidiani e autobiografia familiare. L’opera, “Colazione in giardino”, nel suo riverberarsi, attraverso gli impasti cromatici,descrive un vero racconto di formazione, trasformando la pittura in tessiture meditativeche, tra tempo naturale e tempo sociale, focalizzano l’attenzione sul teatro della vita quotidiana e sul sentimento del tempo.
In tal senso, lo svolgersi del tempo familiare nella poetica del pittore, assume un valore sia etico che pedagogico ed estetico; nell’opera “Colazione in giardino”, applicando la mappa segreta del suo magma interiore, De Nittis, tratteggia la forza vitale della pedagogia della narrazione figurativa, che gli consente di definirel’autobiografia familiare, nello splendore della sua relazione, intarsiando l’opera di amore filiale, e di luce sacrale, e marcando, i tratti fondamentali dell’immaginazione figurativa, intrisa di tempo celeste, tempo umano e tempo dell’universo.
L’artista, nell’immanente rinascita della luce, devoto alla natura, compendia, con la sua palette, la cifra della felicità e le sfumature della malinconia, svelati dall’espressione dei volti di Léontine e Jacques. Giuseppe De Nittis, allontanatosi dal tavolo della colazione, osserva e dipinge lo svolgersi della vita domestica e delle sue modulazioni poetiche, prima, identificandosi con i protagonisti in scena, e in seguito, raccontando con i colori, l’intensificarsi delle percezioni interiori e le impressioni vissute dai suoi familiari.
I protagonisti del mattino denittisiano, avvolti da una cadenza d’incanto, vivono con intensità il momento che stanno trascorrendo, assaporando il profumo delle ore del giorno con segreta dolcezza, non condizionati dal ritmo naturale dell’orologio familiare. E ciò emerge dall’amore e dalla serenità che si respira osservando l’opera, anche se il volgere dello sguardo di Jacques verso l’anatra esprime un momento di disinteresse dialogico verso sua madre, Lèontine. Ma è solo un istante! Tornare ben presto alla vicinanza materna consente all’osservatore di notare la carica di prossimità, di emozioni e di dolcezza che lega madre e figlio.
Gli oggetti predisposti sul tavolo in giardino: i bicchieri, le tazzine, il portatovagliolo d’argento, le posate, la zuccheriera di porcellana, i vasi di fiori, raccontano una vitalità, rivissuta dall’osservatore, che ne sente la contiguità, tramite i raggi della luce radiosa, anch’essi in trasparenza, che con fascino misterioso, colpiscono la mente e il cuore. Così, l’umanità, gli oggetti e gli elementi naturali si trasformano in emblemi d’iconologie efficaci per la narrazione figurativa denittisiana che, peraltro, si alimenta di dettagli oggettuali, emozioni soggettive intense, pensosità e amore materno, paterno e filiale. Pertanto, l’autobiografia familiare sottolinea ifecondi rapporti dialogici, interiori ed emozionali, che avvolgono la Famiglia De Nittis.
L’osservatore, a una lettura meditata, scoprirà l’intensa fascinazione della relazione madre- figlio, in quanto, Jacques si sentirà libero di muoversi, di osservare la natura, di tornare allo sguardo della madre, di scrutare il padre, l’autore di quelle figure, e maturare nel suo cuore, il senso più dolce di una tenerezza familiare rinnovata. Così, l’immaginazione, elemento fondante del linguaggio segreto del Nostro, concede all’osservatore la rilevazione della fonte figurativa, definendo, la costruzione di una mappa del “Codice Estetico” di De Nittis, che muove dalla trascrizione delle percezioni interiori per mutuarle in immagini visive, in metafore e allegorie capaci di instaurare processi riflessiviper la costruzione di un racconto di formazione. E così si delinea l’ipotesi di un Codice Estetico dell’opera di Giuseppe De Nittis, quale strumento finalizzato sia all’invenzione di racconti di formazione, sia per tracciare buone pratiche per un laboratorio di scrittura pittorica e di narrazione creativa. Tale contesto apprenditivo favorirà l’attuazione di una strategia didattica trasversale che potrà generarsi da un Nucleo di Discipline Fondamentali, quali: la Storia dell’Arte, la Storia della Letteratura, le Scienze della Formazione, la Storia della Musica e dell’Educazione Ambientale, cura e tutela del Paesaggio e l’Antropologia culturale.
Il Codice Estetico di Giuseppe De Nittis, rilevato dall’analisi dell’opera “Colazione in giardino”, si amplia con l’intrecciarsi dei seguenti piani pittorici: 1. La struttura del racconto per figure, si arricchisce con il sistema semiotico visivo delle espressioni esistenziali ed interiori, dettate dall’autobiografia familiare; 2. L’intensa cifra simbolica della comunicazione emotiva si intreccia con i doppi legami che si instaurano tra madre, padre e figlio; 3. Gli esercizi per sguardo dei protagonisti si dipanano tra i molteplici orizzonti della comunicazione visiva, valorizzando chiaroscuri, trasparenze, affinità naturali di estrema bellezza; 4. L’immediatezza della chiarità visiva si innerva alla comunicazione armonica che si stabilisce, tra autore, osservatore e metodo di scrittura pittorica mediante la palette – colori; 5. Gli strati materici, fluttuanti tra luci e nascoste ombre, esplodono le emozioni soggettive, supportando gli attori sociali del racconto per figure. “Colazione in giardino”, rappresenta l’opera della piena maturità materica del pittore barlettano, dove, umanità, sapienza nell’uso del colore e autobiografia artistica, riferiscono la passione di Giuseppe De Nittis per la natura, la società, la cultura e la famiglia, fulcro essenziale della sua condizione umana ed esistenziale.
Il Codice Estetico De Nittis, peraltro, si alimenta di molteplici campi visuali: il primo, illumina di solarità celestiale le figurazioni dei protagonisti; il secondo, muta, in funzione della luce annodata alla natura e all’atmosfera, testimoniata dai riflessi degli oggetti posati sul tavolo; il terzo, valorizza il fluido creativo che si è instaurato tra il pittore, Lèontine e Jacques; il quarto esalta le dinamiche della luce e delle continue trasparenze, rendendo l’esistente visibile e invisibile; il quinto, specifica l’universo figurativo, tra immediatezza e trasfigurazioni delteatro della mente.
Giuseppe De Nttis, ha amalgamato nella tela “Colazione in giardino”, la luce mattinale parigina con la luce dei mattini barlettani, intrecciati alla luce dell’infinito Adriatico; equesta luce parigina e barlettana, frammista al colore del cielo, splendidamente contaminata da profumi e colori, è viva e presente in “Colazione in giardino”, opera magica, che trascende il reale per far viaggiare lo spettatore in un ambiente incantato; in tal modo il viaggio si fa interessante, in quanto consente di assaporare la libertà di vivere, con gli strumenti umani necessari per amare la tela, “Colazione in giardino”, capolavoro testamentario di una fervida e meravigliosa testimonianza di geniale creatività. “Colazione in giardino”, possiede in sé e per sé, un esplosivo linguaggio poetico, dove le figure si fanno poesia e la poesia si trasforma in luce per figure.
Testamento romantico e cromatico, Giuseppe De Nittis, con questa tela, ha sviluppatouna matrice luminosa e profonda della dimensione mattinale, raffigurando, in prospettiva, una realtà parigina fatta di desideri, aspirazioni e aspettative di serena vitalità, anche se, la nostalgia, la malinconia e le insidie della clessidra, sono sempre in agguato.
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