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La scorsa notte Kiev ha lanciato un attacco con droni a sorpresa contro la raffineria di petrolio russa di Saratov, nell’omonima regione a sud-est del Paese, causando un vasto incendio. Si tratta di un luogo strategico per la Russia che da qui rifornisce le truppe al fronte e ha una capacità di lavorazione annuale di sette milioni di tonnellate di petrolio.


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La conferma –  L’attacco è stato inizialmente riportato su diversi canali Telegram russi e poi è stato confermato dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine: «Nella notte, le Forze dei sistemi senza pilota delle Forze armate dell’Ucraina, in collaborazione con altre componenti delle Forze di difesa, hanno colpito la raffineria di petrolio di Saratov». In seguito all’attacco, «si sono verificate esplosioni e un incendio» sottolinea la nota. In un video pubblicato sul canale Telegram “Ucraina 365”, si vede una colonna di fumo, diverse esplosioni seguiti da un bagliore e poi l’inizio dell’incendio.

Non si tratta del primo attacco a un impianto petrolifero – I droni hanno colpito anche una sezione chiave dell’oleodotto Druzhba nel villaggio di Vysokoye, nel distretto di Unechsky, nella regione di Bryansk.

Inoltre, l’aviazione ucraina ha ripetutamente attaccato la raffineria di petrolio di Saratov in passato. 

Colpiti anche altri punti sensibili – Nel corso dell’operazione, i droni ucraini hanno colpito anche una struttura militare nelle vicinanze, nella località di Slaviansk-on-Kuban. Mentre alcuni droni navali hanno preso di mira anche la città portuale russa di Novorossiysk, a 60 chilometri a sud di Slaviansk-on-Kuban. Qui si trova la flotta russa del Mar Nero, dopo che ha lasciato Sebastopoli in Crimea a causa degli attacchi di Kiev.


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