Già col debutto omonimo questa band tedesca si era guadagnata una certa attenzione su queste pagine, con un disco ispirato, radicato nel black metal di seconda ondata, ma già attraversato da un gusto melodico preciso e da un immaginario affascinante, a metà tra vampirismo primordiale e miti mesopotamici.
Con il nuovo “Age Of Eternal Night”, i Nostri spingono ancora oltre: l’impatto resta feroce, ma la scrittura si fa più stratificata, i suoni si aprono, l’atmosfera si arricchisce di elementi epici e cinematici, mantenendo sempre viva quella scintilla brutale e rituale che era emersa fin dai primi ascolti. Il risultato è stato un album più ambizioso, con tematiche ben precise, anche vagamente accessibile in alcuni passaggi, ma capace di conservare un’anima grezza e notturna.
Le influenze restano saldamente ancorate alla tradizione – la Norvegia dei primi anni ‘90 su tutte – ma si avverte anche l’impronta di certo black metal atmosferico contemporaneo, di alcune colonne sonore e di approcci più sperimentali, che trovano piena espressione soprattutto nel bonus disc allegato all’edizione fisica, e di cui abbiamo accennato in recensione.
Abbiamo contattato W e K (rispettivamente voce e chitarre) per parlare della nuova uscita, del processo creativo e della loro personale visione del black metal oggi, tra fedeltà alla forma e questo morboso interesse per le tombe sumere.
IL VOSTRO SOUND MESCOLA ATMOSFERE OSCURE E BRUTALITÀ, CON UNA NOTEVOLE ATTENZIONE PER LA MELODIA E RADICI CLASSICAMENTE HEAVY METAL. COME DESCRIVERESTE IL VOSTRO STILE IN POCHE PAROLE E COSA CERCATE DI TRASMETTERE CON LA VOSTRA MUSICA?
W: – Intanto grazie mille per l’opportunità di scrivere qui e di poterci rivolgere ai metalhead italiani! Descriviamo la nostra musica come ‘epic vampyric black metal’ – un termine non ufficiale, che ci lascia ampia libertà espressiva su cosa vogliamo ottenere e come ci esibiamo.
Ma, in poche parole, descrivemmo così il nostro suono: oscuro, immersivo, selvaggio, primordiale. Non penso che ci sia un messaggio specifico da trasmettere, quanto piuttosto dare una nostra interpretazione a tematiche antiche e archetipiche.
RISPETTO AL VOSTRO PRIMO ALBUM, QUALI SONO SECONDO VOI LE PRINCIPALI EVOLUZIONI DI “AGE OF ETERNAL NIGHT”? AVETE SPERIMENTATO O CAMBIATO QUALCOSA IN QUESTO NUOVO CAPITOLO?
W: – Dal punto di vista sonoro, volevamo unire la furia e la rozzezza del nostro primo EP, “As Sumer Thrones At Night”, con gli elementi epici dell’album di debutto. Abbiamo sperimentato maggiormente con strumenti ‘esotici’ e con un range vocale più ampio, per immergere ancora di più l’ascoltatore nell’ambientazione che vogliamo evocare.
IN QUESTO NUOVO ALBUM LA COMPONENTE MELODICA È MOLTO EVIDENTE. COME RIUSCITE A INTEGRARE LA MELODIA IN UN SUONO CHE RESTA COMUNQUE GREZZO E BRUTALE? QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI FONTI D’ISPIRAZIONE?
W: – Citiamo spesso la seconda ondata del black metal come nostra principale ispirazione – ci vengono in mente molte band, e siamo certi che anche gli ascoltatori sapranno coglierne le eco. Ma ci sono anche influenze da colonne sonore di film, videogiochi e musica classica che entrano in gioco durante il processo compositivo.
IL CONCETTO LEGATO AI SUMERI È PRESENTE FIN DAL NOME DELLA BAND, COSÌ COME L’IMMAGINARIO VAMPIRICO. COME COMBINATE QUESTI DUE TEMI? DA DOVE NASCE LA VOSTRA FASCINAZIONE PER LA CIVILTÀ SUMERA?
W :- Sai, i più antichi miti vampirici provengono proprio dall’antica Mesopotamia, sotto forma di spiriti malvagi o fantasmi assetati di sangue, come gli Edimmu, incarnazioni delle paure e dell’ignoto di quei tempi. Il collegamento si è praticamente creato da sé.
La nostra fascinazione nasce dalla storia e dai miti, ma anche dalle tematiche radicate nella paura, nella violenza, nel sangue e nel mistero – oltre che dagli spazi lasciati vuoti, dove la nostra immaginazione può scavare e riempire con immagini ancora più orrorifiche. Come nei migliori film horror: spesso ciò che non si vede resta impresso più a lungo.
CREDI CHE UN CONCEPT LEGATO AL MONDO SUMERO POSSA DIVENTARE UN LIMITE TEMATICO? NON TEMETE DI ESAURIRE GLI ARGOMENTI?
W: – Ti dirò, al momento abbiamo ancora diverse idee in cantiere. Questi miti hanno più di quattromila anni e si sono sviluppati in quasi due millenni – c’è ancora molto da esplorare. Ma comunque si, abbiamo anche pensato di portare avanti il nostro racconto in altre epoche storiche in futuro.
CHI SI OCCUPA PRINCIPALMENTE DEI TESTI E COME SI SVILUPPA IL VOSTRO PROCESSO CREATIVO?
W:– Io mi occupo dei testi, della storia e della sua continuità. K invece cura principalmente le composizioni musicali, che poi modifichiamo insieme fino a ottenere qualcosa che ci soddisfa. Solo dopo passo alla scrittura dei testi, cercando di mantenere il filo narrativo coerente, iniziando dalla prima canzone e culminando con l’ultima – finora è sempre stato così per noi.
IL BLACK METAL HA SUBITO MOLTE TRASFORMAZIONI NEGLI ANNI. COME VEDETE L’EVOLUZIONE DEL GENERE E DOVE VI POSIZIONATE NELL’ATTUALE SCENA? QUALI SONO GLI ULTIMI DISCHI CHE AVETE ACQUISTATO?
W: – Anche se siamo una band ‘nuova’, cerchiamo di avvicinarci agli aspetti più tradizionali del black metal. Siamo fortemente ispirati dalla seconda ondata, come ti dicevo, usiamo corpse paint, sangue, fuoco, immagini di morte e terrore – a differenza di molte band moderne che salgono sul palco in dolcevita o vestiti da tutti i giorni.
Non so se abbiamo una collocazione precisa nella scena – alcuni non ci conoscono, altri ci esaltano. È ancora un po’ surreale per noi…
L’ultimo disco che ho comprato è stato “Den Vrede Makt” dei Whoredom Rife.
NEGLI ULTIMI ANNI C’È STATA UNA FORTE CRESCITA DELLA SCENA ATMOSPHERIC BLACK METAL. COME VEDETE QUESTO SVILUPPO E COME VI COLLOCATE RISPETTO A QUESTO FILONE?
W: – È difficile per me posizionarci con esattezza. Abbiamo sperimentato con altri temi e strumenti, ma sempre cercando di restare fedeli alla nostra visione e non mischiare solo per il gusto di farlo.
K: – L’evoluzione non riguarda solo il filone atmosferico, secondo me, anche se lì troviamo davvero un’ampia gamma di interpretazioni. È proprio questo che rende il sottogenere ancora vivo e interessante. Personalmente, sento che siamo un po’ tra due fuochi, non seguiamo un unico stile, ma ci lasciamo guidare dalla nostra individualità e visione.
SUL BONUS CD AVETE ESPLORATO SOLUZIONI PIÙ SPERIMENTALI. COSA VI HA PORTATO A QUESTA SCELTA? PENSATE DI PROSEGUIRE SU QUESTA STRADA IN FUTURO? PERCHÉ NON PUBBLICARE I BRANI EXTRA COME EP SEPARATO?
K: – I brani del bonus CD sono stati una conseguenza logica del nostro debutto. All’epoca avevamo incluso un mix in otto tracce dell’album come bonus, e non volevamo ripetere quell’approccio.
I tre brani extra (ad eccezione di “Savage Dreams Of Wrath And Blood”) dovevano riflettere da un lato l’atmosfera base dell’album, e dall’altro proporre qualcosa di completamente diverso. Sapevamo che non sarebbe piaciuto a tutti, ma volevamo comunque mostrarci più liberi, esplorando influenze che non trovano spazio nelle canzoni black metal vere e proprie. È stato il contesto perfetto per sperimentare senza deludere chi ci segue.
Per un EP, invece, opteremmo per un’altra direzione.
LA PRODUZIONE DI “AGE OF ETERNAL NIGHT” È MOLTO CURATA, MA CONSERVA UNA CERTA ASPREZZA. COME AVETE DECISO IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA PULIZIA SONORA E RUVIDEZZA?
K: – In origine, anche il debutto doveva essere molto più grezzo. Ma col senno di poi, sono felice che non abbiamo seguito quella strada. Con i nuovi brani volevamo fin da subito una produzione più potente e chiara, ma senza cadere nel suono freddo e plastificato di molti dischi moderni.
Non volevamo fosse troppo ‘dolce’: resta comunque black metal, anche se rispetto al debutto il sound è meno travolgente. Sapevamo che Mario di Liquid Aether Audio avrebbe potuto aiutarci a ottenere proprio questo equilibrio, e fortunatamente ha condiviso la nostra visione.
GUARDANDO AL FUTURO, CI SONO GIÀ IDEE PER IL PROSSIMO ALBUM O PROGETTO? CI SARÀ UN CAMBIO DI ROTTA O CONTINUERETE AD APPROFONDIRE L’UNIVERSO CHE AVETE CREATO?
W: – Per ora siamo soddisfatti di ciò che abbiamo presentato. Per il futuro: continueremo probabilmente su questa linea. Come detto, c’è ancora molto da esplorare in quest’epoca prima di passare oltre.
AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR O DATE IN EUROPA?
W: – No, siamo un po’ in sospeso. Abbiamo impegni familiari importanti quest’anno, quindi guardiamo al 2026 per organizzare delle date – magari anche in Italia, ma per ora non c’è nulla in programma. Booker interessati: potete contattarci a booking@sumeriantombs.com !