IL MATCH

Dopo 59 minuti, il primo parziale si chiude con un totale di 44 errori gratuiti fra i due giocatori, a dimostrazione di un livello di gioco abbastanza altalenante. Per la verità, è Nardi a partire meglio, sfruttando un passaggio a vuoto dell’avversario nel terzo game (due gratuiti ed un doppio fallo) per piazzare il primo break e poi consolidarlo sul 3-1.

Il servizio dell’azzurro è difficilmente leggibile per Shapovalov all’inizio del match, tanto che il n. 98 del mondo si issa sul 5-3 senza dover fare miracoli. Il primo snodo del set, però, è proprio il game successivo, in cui il canadese salva anche un set point (con un servizio vincente) e chiude dopo 16 punti.

La ferita più grande, per Nardi, sono tuttavia i due gratuiti sul 5-4 30-30, che cambiano definitivamente l’inerzia del parziale. All’italiano, non basta neanche una brillante risposta per iniziare il tie-break con un minibreak, né tantomeno un minibreak recuperato sul 5-3 per il canadese. Poco dopo, difatti, è il dritto a tradirlo, mentre sul 6-5 Shapovalov non perdona: piazza la curva esterna con la seconda e poi il dritto, imprendibile, nell’angolo opposto.