Dalle ore 19 di questa sera è attivo il 116 117 nell’Ulss 3. Ogni cittadino e qualunque visitatore si trovino fisicamente entro i confini di competenza dell’azienda sanitaria potranno comporre a qualsiasi ora del giorno e della notte il numero per accedere a cure mediche non urgenti e ai restanti servizi sanitari e sociali che si snodano sul territorio.
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Il 116 117 ingloba il servizio di continuità assistenziale (guardia medica), diventando molto di più: si tratta della nuova e principale porta d’accesso per la medicina del territorio, capace di prendere in carico il cittadino e indirizzarlo verso percorsi di tipo sanitario e sociale, ma anche di informare in caso di dubbi di natura sociosanitaria e di suggerire servizi di medicina turistica agli ospiti che decidono di visitare il nostro territorio.
La centrale è diretta da Francesca Ferraretto ed è composta da un medico di centrale, da un infermiere di centrale e da altri 35 operatori tecnico amministrativi che raccolgono i dati anagrafici dei pazienti e gestiscono le loro richieste informative, sanitarie e sociosanitarie. Rispondono ventiquattro ore al giorno dalla sede mestrina, hub regionale per questo servizio. Si tratta di una struttura di 800 metri quadri dotata di impiantistica e tecnologie innovative sia dal punto di vista ecologico che informatico.
Progettata dai tecnici dell’azienda sanitaria veneziana, è sorta lo scorso ottobre in piazzale Giustiniani a Mestre. La centrale operativa è frutto di un investimento di 3 milioni e 315 mila euro. Si tratta di un finanziamento integrato tra fondi Pnrr (1 milione e 152 mila euro), fondi regionali (oltre 1 milioni e 402 mila euro) e fondi dell’Ulss 3 (760 mila euro). Al suo interno convivono e interagiscono tra loro la Centrale operativa territoriale e la Centrale operativa 116 117. Accanto ai centralinisti, formati con competenze specifiche certificate e che si turnano per garantire un servizio ininterrotto alla popolazione, in centrale sono sempre presenti un medico e un infermiere di riferimento per svolgere, se e quando necessario, un consulto e un triage sanitario telefonico che indirizzi il paziente verso il percorso più idoneo. La centrale 116 117 è anche interconnessa con le Case della comunità: le tre strutture già attive, al momento, e che quindi accolgono i pazienti inviati, sono quelle di Noale, Lido di Venezia e Favaro.
Quando chiamare il 116 117? Qualche esempio concreto: problemi sanitari non urgenti che si presentano in orari notturni, festivi o prefestivi come prescrizione di farmaci, reazioni alimentari avverse, manifestazioni cutanee, sintomi febbrili, ovvero tutte quelle situazioni che non richiedono un intervento immediato d’emergenza ma necessitano di assistenza medica o consigli sanitari; necessità di consigli sanitari non urgenti in orari notturni, festivi o prefestivi in caso di dubbi su sintomi o terapie; bisogno di essere indirizzati con le informazioni più aggiornate e specifiche verso servizi sanitari, come percorsi di assistenza e presa in carico; ma anche necessità di attivazione di percorsi sociali e sociosanitari come ad esempio quelli legati alla non autosufficienza o disabilità o salute mentale; bisogno di ricevere informazioni più generiche sui servizi o di essere indirizzati, se si è viaggiatori, alla guardia medica turistica.
Dopo la sperimentazione effettuata negli ultimi sette mesi per i pazienti del Distretto 1 di Bassano del Grappa (Vicenza), «ora il servizio offerto entra nel vivo estendendosi a tutti gli abitanti del territorio dell’Ulss 3 – spiega l’assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin -. E da qui al giugno 2026 verrà esteso progressivamente a tutto il territorio della Regione Veneto. Si tratta di un servizio rivoluzionario che prende in carico a voce e di persona le esigenze sanitarie e sociosanitarie non urgenti del cittadino fino all’individuazione del miglior percorso possibile».