In questa situazione cosa ti manca di più?
“Vorrei un giorno senza dolore. Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. E poi mi manca la peppa. Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte. Ma mi manca il riposo, anche se tu dirai ‘ma come, sei a letto…’. No, con questo dolore è permanente non c’è un attimo di riposo. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia, come dicono i miei figlio”.

E che cosa dicono Marco e Filippo?
“Mi dicono ‘papà, sei vecchio…’. E pensare che mi sono fatto piacere anche le pappe dell’ospedale, che poi non erano male devo dire”. 

Avrai ricevuto gesti di affetto e solidarietà.
“Beh, mi ha sorpreso molto tutto quello che è successo dopo la morte di Giorgio. L’iniziativa dei cento surfisti suoi amici, i tanti notiziari delle tv, gli articoli dei giornali. Bellissimo, grazie”.

Beh, con la grinta che ti ha sempre contraddistinto riuscirai a passare anche questa ‘nuttata’.
“Sono stanco. Stanco. Sono stanco di essere stanco. Il mio futuro tra quindici giorni? Sarà uguale a oggi, non cambia niente. Non voglio fare il drammatico, ma aspetto… e mi sa che piove non rimandiamo”.