L’ex campione di tennis, fra malinconia e humor, ricorda la morte del figlio Giorgio, la lettera di Alberto di Monaco e la gaffe col presidente della Repubblica

11 agosto – 16:01 – MILANO

“Rivedo Giorgio come fosse oggi, lo ricordo soffrire: stava male, non si alzava dal letto. Soffriva tanto. Sua moglie, Carola, è stata una santa. È stata brava. Ho ricevuto tanta solidarietà: mi ha sorpreso molto tutto quello che è successo dopo la morte di Giorgio. L’iniziativa dei cento surfisti suoi amici, i tanti notiziari delle tv, gli articoli dei giornali. Bellissimo, grazie”. Così l’ex campione di tennis Nicola Pietrangeli, che proprio nel giorno del lutto era ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma, rivive il giorno in cui il figlio è mancato. Il 2025 è stato per lui un anno orribile, come racconta a SuperTennis. Ora Pietrangeli è stato dimesso, ma i quasi 92 si fanno quotidianamente sentire: “Sono a letto. Questo è lo stato dell’arte: doloroso, e noioso. Ho la testa che frulla un po’. Mi ricordo bene le cose di cinquant’anni fa, ma non quelle dell’altro ieri. Mi sa che qualche ingranaggio non funziona più… Dovevo essere punito evidentemente. Devo aver fatto qualcosa di male nella mia vita. La giornata è lunga, e purtroppo sempre un po’ dolorosa. Meno male che dormo. Mi aiuta tanto…”.

su sinner—  

“Le interviste? Mi cambiano le parole, basta così. Sai, alla fine quello che non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlare male di Sinner perché rosico. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce?”. Sulla sua quotidianità: “Vorrei un giorno senza dolore. Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia, come dicono i miei figlio”. Gli amici? “Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte… Sono stanco. E sono stanco di essere stanco. Il mio futuro tra quindici giorni? Sarà uguale a oggi, non cambia niente. Non voglio fare il drammatico, ma aspetto… Che ci sto a fare? Sono come una larva. Guardo la tv, c’è Netflix anche se io faccio casini col telecomando, mi impiccio. Dall’ospedale sono tornato che conosco tutte le televendite, le pubblicità. Anzi, posso dire che ormai la tv è un canale pubblicitario con qualche programma all’interno…”. Ma i medici cosa dicono? “Ogni cosa che mi dicono ha un costo. Ma mica sono ricco come Sinner… e lo dico per scherzare perché già lo vedo che ci montano su un’altra polemica”. 

la gaffe con mattarella—  

Forse i ricordi potrebbero aiutare: “Un po’, ma fino a un certo punto. Poi ci sono le piccole cose della vita che bussano, e che non posso più fare. Tipo? Mi è scaduto il permesso di soggiorno monegasco, e si può rinnovare solo di persona. Mi garantiva una piccola pensione, e lasciamo perdere. Il principe Alberto mi ha scritto una bellissima lettera, dopo la scomparsa di Giorgio. Ma secondo te io chiamo il principe per un rinnovo del permesso di soggiorno?”. Ci sarà pur un episodio simpatico, in questo triste periodo… “Ma no… anzi, sì: l’episodio più incredibile è stata una telefonata. Mi squilla il telefono, ma io in quel momento avevo una crisi di tosse. Alla fine rispondo, ma tossivo e non capivo bene le parole dell’interlocutore. Così continuavo a dire: ‘ma chi sei? Chi sei?’. Perché dall’altra parte del telefono c’era una vocina gentile che quasi sussurrava. E alla fine ho sentito: ‘Sono Sergio Mattarella…’. Che figuraccia, non ho smesso di scusarmi poi con la sua segretaria“. Però un’altra piccola soddisfazione potresti riceverla: un nuovo film con te tra i protagonisti… “Sì, è vero. Una luce nel buio. Ma abbiamo detto anche troppo, diamo tempo al tempo. Dai, auguro buon ferragosto a tutti”.