La McLaren sta vivendo una situazione di assoluto privilegio, quella di essere la potenza egemone della F1 senza avere alcuna concorrenza concreta, se non quella occasionale di una giornata di grazia. I dati sono eloquenti, perché il Team di Woking ha vinto 11 GP su 14, firmando peraltro 7 doppiette, la cui frequenza è notevolmente aumentata da giugno in poi.

Il Mondiale costruttori è acquisito, perché i punti raccolti sono 559, più di quanti se ne ottengono mettendo insieme Ferrari (260) e Mercedes (236), ovvero la seconda e la terza della classifica riservata alle squadre! Resta “solo” da capire chi, tra Oscar Piastri e Lando Norris, si laureerà Campione del Mondo 2025.

L’ultima battaglia fratricida per un Iride è stata quella tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg nella Mercedes del 2016. Il britannico e il tedesco erano, per la verità, ormai abituati a giocarsi il titolo fra loro. La cosiddetta “Silver War”, la Guerra d’argento, è durata tre stagioni ed è terminata 2-1 in favore dell’inglese, fermo restando come il teutonico abbia detto “basta” proprio nel momento in cui ha inflitto la prima sconfitta al compagno di squadra.

Non mancarono gli scontri fisici fra Hamilton e Rosberg, che più volte vennero a contatto in pista (l’episodio più eclatante fu quello del Montmelò 2016, ma possono esserne citati molti altri dalle conseguenze serie, seppur non definitive). L’amicizia tra i due venne letteralmente sgretolata dalle vicissitudini agonistiche nel triennio di concorrenza diretta, senza mai ricostituirsi.

Chissà come finirà tra Piastri e Norris, i quali proprio amici non sono. O almeno, non lo sono come lo erano Lewis e Nico all’inizio delle loro carriere. Tuttavia, fra l’australiano e il britannico non manca il rispetto reciproco. Sino a oggi, nonostante qualche scintilla, si è sempre rimasti nei confini delle cosiddette Papaya Rules, il protocollo stilato dal team per evitare patatrac fra i propri piloti.

Però finora si è tenuta la prima parte di stagione, con la prospettiva di avere ancora tanti GP di fronte sé. Mano a mano che si proseguirà in questo 2025, le gare a disposizione diminuiranno e la tensione salirà, soprattutto se Oscar e Lando dovessero rimanere l’uno in scia all’altro, come sta accadendo perennemente da marzo.

Se resteranno aritmeticamente vicini, è inevitabile che uno dei due prima o poi decida di correre un rischio, soprattutto se dovesse trovarsi sotto pressione (leggasi la necessità di recuperare terreno sul compagno). Nel qual caso si potrebbe arrivare a uno sgradito incontro ravvicinato tra le due MCL39 e, di conseguenza, le Papaya Rules andrebbero a farsi benedire.

Scoppierebbe quella che potrebbe tranquillamente essere denominata Papaya War. In passato, solo due coppie di piloti McLaren si sono trovati nella stessa situazione vissuta attualmente da Piastri e Norris, quella di sapere di non avere avversari nella rincorsa al Mondiale. Alain Prost e Niki Lauda mantennero sempre un rapporto cavalleresco, viceversa tra il Professore e Ayrton Senna sappiamo bene come è andata a finire.

Al riguardo, è doveroso riportare le ultime dichiarazioni rilasciate da Zak Brown. “C’è concorrenza, ma non sento ancora tensione. Sicuramente la pressione crescerà più avanti e mi aspetto un’altra collisione, ma sono sicuro che non sarà intenzionale. Non si spingeranno mai l’un l’altro fuori pista. Quello sì che genererebbe sangue amaro.

Spero che tutto venga gestito come a Montreal. Lando ha spiegato, Oscar ha capito. Quell’incidente è stato un errore. Se, nella peggiore delle ipotesi, dovesse presentarsi una situazione critica, dovremo gestirla e parlarne subito, apertamente, in maniera tale da disinnescare ogni potenziale confitto.

Entrambi sentono profumo di Mondiale ed entrambi lo vogliono. Però solo uno di loro può vincerlo! Sappiamo che uno dei nostri piloti vivrà il giorno più bello della sua vita, mentre l’altro dovrà affrontare una delusione devastante. Anche questa è una situazione di cui dovremo tenere conto, gestendola nel migliore dei modi”.