di
Marco Galluzzo

Il governo allineato alla Ue. E punta a un ruolo centrale per l’Europa dopo la pace

L’Italia è pienamente allineata alla posizione della Ue, la quale chiede un posto ufficiale al tavolo dei negoziati fra Stati Uniti e Russia. Una richiesta che ieri è stata ribadita anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, durante la videoconferenza d’emergenza organizzata da Kaja Kallas per discutere del prossimo vertice tra Putin e Trump in Alaska.

L’Unione, ha sottolineato il nostro ministro, ha imposto forti sanzioni alla Russia e la nostra sicurezza è a rischio. Per questo Roma sostiene gli sforzi della Casa Bianca di arrivare a un cessate il fuoco. Concetti che Tajani ha rimarcato con i suoi omologhi dei 27 Stati membri, in contatto con Giorgia Meloni, che sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Grecia.



















































Il messaggio politico arrivato dalla riunione europea viene condiviso dal nostro governo. Sia per Meloni che per Tajani la cornice ineludibile di ogni confronto è l’unità di Ue e Stati Uniti, un linea comune transatlantica, senza la quale ogni passo avanti verso la risoluzione della crisi sarebbe monco e poco efficace. Ma non solo, secondo Meloni qualsiasi piega prenda il confronto fra Trump e Putin la Ue dovrà giocare un ruolo, sia nel fornire le garanzie successive di una pace giusta sia nella progressiva sostituzione, finanziaria e logistica, dell’impegno Usa, che andrà comunque a diminuire, come deciso a giugno nel vertice Nato.

Ieri Meloni ha avuto un nuovo colloquio con Trump dopo la telefonata di tre giorni fa durante la quale il presidente degli Stati Uniti aveva sondato la disponibilità dell’Italia ad ospitare il vertice che invece è stato trasferito in Alaska visto che i russi avevano espresso la propria contrarietà. 

I contatti tra la premier italiana e il presidente statunitense rimangono costanti e frequenti in vista del faccia a faccia di Ferragosto. Meloni ha sempre rivendicato un ruolo di cerniera tra Stati Unite i vertici Ue, che le è stato riconosciuto anche da von der Leyen prima dell’accordo sui dazi e anche adesso sembra percorrere la stessa linea. Nella riunione Tajani ha però ribadito che alcune delle richieste di Mosca sembrano inaccettabili, come l’imposizione della lingua russa nei territori occupati. E citato l’esempio di Zaporizhzhia chiedendo che la centrale nucleare rimanga nelle mani dell’Ucraina, all’interno di una zona smilitarizzata.
 
Qualsiasi soluzione diplomatica
, ha sottolineato il ministro, deve proteggere la sovranità dell’Ucraina, la sua integrità territoriale e la sua libertà di scegliere il proprio futuro, compreso il suo percorso verso l’Ue.

In questa cornice Meloni prenderà parte alla videoconferenza che si terrà domani fra Ue e Stati Uniti, cui parteciperanno oltre a Trump i leader di Finlandia, Francia, Regno Unito, Italia, Polonia e Ucraina, i vertici di Commissione europea, Consiglio europeo e Nato. «Ho fiducia che Trump riesca a fare quello che l’Europa in questi tre anni e mezzo non è riuscita a fare. E quindi a mettere attorno ad un tavolo i due contendenti, a convincerli se non a costringerli a trovare un accordo», ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.


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12 agosto 2025