Ascolta la versione audio dell’articolo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – La proroga della tregua tra Stati Uniti e Cina sul fronte dei dazi sostiene i mercati azionari, allentando i timori degli investitori sui rischi di una guerra commerciale tra le due superpotenze. Il presidente americano, Donald Trump, ha chiarito che l’aumento delle imposte doganali è congelato fino al 10 novembre per dare tempo ai negoziatori di trovare un accordo definitivo. Gli investitori continuano inoltre a monitorare ogni sviluppo sul fronte macroeconomico, a partire dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina, quest’ultima al centro del previsto vertice tra Trump e il leader russo Vladimir Putin in Alaska.

L’attenzione degli operatori può quindi concentrarsi ora sull’attesa per il dato sull’inflazione americana di luglio, cruciale per capire se la Fed potrà procedere con il previsto taglio dei tassi di interesse in settembre: una sforbiciata di 25 punti base è ora considerata probabile all’86% dal mercato, in base alle elaborazioni di Cme FedWatch. Mentre le Borse asiatiche sono in rialzo, con Tokyo che ha fatto segnare un nuovo massimo storico, sono così positivi anche gli indici europei.

Euro attorno a 1,16 dollari, lieve rialzo greggio

Sul mercato valutario, l’euro scambia a 1,1610 dollari (1,1601 la chiusura di ieri) e 172,17 yen (da 172,66), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 148,29 (147,99).
Sul fronte dell’energia, sopra la parità il prezzo del petrolio con il future settembre sul Wti in progresso dello 0,28% a 64,14 dollari al barile e la consegna di ottobre sul Brent in rialzo dello 0,3% a 66,83 dollari.Sale dello 0,5% a 33,15 euro al megawattore il gas naturale ad Amsterdam.
Poco mosso il future sull’oro, già alla vigilia in discesa dopo il rally di venerdì. Trump ha precisato che non ci saranno dazi sul metallo giallo: il contratto di riferimento segna +0,09% a 3.341 dollari l’oncia.

Tokyo aggiorna i record di luglio

La Borsa di Tokyo aggiorna il record, superando il massimo livello registrato a luglio dello scorso anno, trainata dalla debolezza dello yen, che sostiene gli acquisti sul comparto che più dipende dalla sostenibilità dell’export. Subito dopo l’apertura l’indice di riferimento Nikkei si è assestato a quota a 42.450, con un rialzo dell’1,50% e un guadagno di oltre 600 punti. La valuta nipponica è andata deprezzandosi progressivamente sul dollaro a quota 148,30, sulle prospettive di un ulteriore posticipo di una normalizzazione della politica monetaria della Bank of Japan (BoJ) e l’incertezza che ha seguito il risultato elettorale in Giappone, a metà luglio, con la perdita della maggioranza al Senato da parte della coalizione di governo guidata dal premier conservatore Shigeru Ishiba.

Scopri di piùScopri di più

Mentre le Borse asiatiche sono in rialzo, con Tokyo che ha fatto segnare un nuovo massimo storico (poco dopo l’apertura il Nikkei si è assestato a quota a 42.450, con un rialzo dell’1,50% e un guadagno di oltre 600 punti), sono così positivi anche i future sui listini europei: i contratti sull’Eurostoxx 50 salgono dello 0,26%, quelli su Francoforte dello 0,22% e quelli sul Ftse Mib milanese dello 0,16%. Gli investitori continuano in ogni caso a monitorare ogni sviluppo sul fronte macroeconomico, a partire dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina, quest’ultima al centro del previsto vertice tra Trump e il leader russo Vladimir Putin in Alaska.