Quindici come le stagioni nel professionismo. Quindici come il livello di fitness del TrainingPeaks da cui è ripartito. Parliamo di Fabio Felline che è pronto a tornare in gruppo. Il piemontese ha avuto esperienze importanti all’Astana e da ultimo alla Lidl-Trek, ma prima ancora era sto uno dei primi a passare pro’ super giovane. Erano gli anni della Footon Servetto.
Felline è tornato ad allenarsi forte questa estate. Era fermo dall’ottobre scorso e ha deciso in primavera di rimettersi in gioco accettando la proposta della MBH Bank-Ballan di Antonio Bevilacqua, formazione continental che il prossimo anno diventerà professional. Un rientro nato quasi per caso, che ha riportato in sella un corridore capace di vincere e di aiutare e che ora, a 35 anni, vive una seconda giovinezza sportiva con la stessa curiosità e la stessa determinazione degli esordi.
Al primo anno da pro’, era il 2010, Fabio Felline ha preso parte al Giro delle Fiandre e poi al Tour
Al primo anno da pro’, era il 2010, Fabio Felline ha preso parte al Giro delle Fiandre e poi al Tour
Come vivi, Fabio, questo rientro dopo dieci mesi senza gare?
E’ quasi come essere un neoprofessionista, pur sapendo che non è così. L’ultima corsa l’ho fatta a ottobre, tornerò a fine agosto: dieci mesi sono tanti. Tutto questo ritorno non è stato pianificato a lungo, è nato quasi per caso. Quando ho deciso, stavo vivendo da persona “normale” e a metà aprile ho iniziato ad allenarmi come se fosse inverno. Anche in accordo con la squadra non c’era motivo di forzare i tempi: questo blocco di gare fine stagione è importante e ci siamo concentrati su quello.
Raccontaci come è andata…
Tutto è nato poco dopo la Coppi e Bartali e da lì la sensazione è stata subito quella di provarci anche se non c’era nulla di scritto. Il sentimento immediato che ho avuto è stato: «Fabio prova a ripartire». C’è grande voglia, grande motivazione. Per dire: non ho aspettato che mi dicessero “sei dentro al 110 per cento”. No, sono partito fiducioso che la cosa andasse per il verso giusto. Quindi i primi di aprile ho iniziato a pedalare, ho iniziato come se fosse novembre. Poi il tutto si è ufficializzato a giugno.
Da dove partirà il tuo calendario?
Debutterò il 31 agosto al GP di Kranj, gara 1.2, una categoria, che può sembrare strano, ma che non conosco. Le gare di livello più basso hanno dinamiche particolari. Sono più caotiche. Ma sono felice, sarà una rottura del ghiaccio.
Come gli attori avrai la possibilità di fare una prova generale! Alla fine il vero rientro sarà in Italia…
Da settembre, quindi una settimana dopo, ci saranno Larciano, Peccioli e Toscana. E poi anche altre gare come Pantani e Matteotti. Un bel calendario fitto, stimolante. Un calendario che sento più mio.
Felline in questi giorni sta lavorando in altura
Come hai vissuto i mesi da ottobre ad aprile? Ci sta anche che vivendo da “persona normale” tu abbia messo su qualche chilo, per dire…
Non ho pedalato in senso agonistico. Non amo bere e non ho preso molto peso: forse due o tre chili in più del solito inverno. Anzi, quando a febbraio sono andato a vedere il Laigueglia, Bettiol mi ha detto che ero più magro di certi anni indietro! Ho vissuto uno degli inverni più tranquilli, senza eccessi, consapevole di avere una vita intera per concedermi qualche sfizio. Cosa che invece non è possibile quando sei corridore: hai un mese e devi fare tutto in quello, per farla breve.
Allenamento zero, quindi?
Quasi. Uscite sporadiche perché lavoro con un’azienda di abbigliamento, tra l’altro sono anche ambassador di Trek, quindi un minimo mi sono mantenuto anche per fare delle foto. Ma un conto è uscire in bici ogni tanto, un conto è impostare una preparazione. Ho fatto anche un po’ di corsa a piedi e sono andato persino a sciare durante il vero inverno.
E hai ripreso inserendo anche la palestra?
Sì, sì… Ad aprile ho iniziato il vero lavoro di base, con palestra due volte a settimana e per otto settimane ho fatto tanta, tanta base. Quindi chilometri, ore di sella, Z2. Ora mantengo la palestra una volta a settimana come richiamo, lavorando su forza e resistenza.
Alla fine Felline è rimasto solo una stagione (quella passata) alla Lidl-Trek
Alla fine Felline è rimasto solo una stagione (quella passata) alla Lidl-Trek
Su cosa ti stai concentrando ora?
Ora sono in altura. Prima ero a Cervinia, ora al Sestriere dove rimarrò fino al 22 agosto. Il bello del Sestriere è che posso allenarmi sia in altura sia a quote più basse, simulando le condizioni di gara. Anche in termini di temperatura. Giù in valle di Susa c’erano 36 gradi. Quindi posso scendere e fare lavori intensi, quelli “a sfinimento”… quelli che poi ti fanno fare in gare. Questo ultimo blocco serve per ricreare appunto certe intensità. Non più solo ore e ritmo regolare. Mi sto preparando a ritrovare e riprovare le sensazioni della corsa.
Hai già incontrato i ragazzi, i tuoi giovani compagni di squadra?
A giugno sono andato a Sestriere, dove loro erano in ritiro. Ho fatto un po’ di allenamento, ma ancora non c’era nulla di ufficiale. Tanto è vero che anche loro si chiedevano cosa ci facessi lì. Li rivedrò direttamente in gara. Per me è importante anche questo aspetto: ritrovarsi in gruppo dopo tanto tempo è parte del rientro. Ho chiesto a Davide Martinelli, con lui siamo amici, su come hanno appreso il mio arrivo. E Davide mi ha detto spesso gli chiedono di me. «Allora quando torna?». Luca Cretti per esempio mi aveva cercato per sapere se potevamo fare l’altura insieme a Cervinia, ma poi ero qui al Sestriere. Mi sembrano contenti.
Hai già parlato con Bevilacqua del futuro?
E’ un argomento di cui mi piacerebbe parlasse anche Bevilacqua. Lui sa che se ho fatto tutto questo, non l’ho fatto per noia o perché non sapevo cosa fare in questi sei mesi della mia vita. Non mi voglio dare un tempo. Ovviamente ho 35 anni e so bene di non avere dieci anni carriera davanti a me. Però siamo d’accordo nel vivere la cosa insieme, in base alle sensazioni, a quel che verrà. Si affronta il tutto con la massima professionalità, il massimo impegno. Se poi si alzeranno le braccia al cielo tanto meglio, ma non è questo il punto. Da parte loro c’è la totale apertura. Se però mi chiedete se ho già firmato il contratto per il 2026 rispondo di no.
Felline con Bevilacqua, l’avventura con la MBH Bank è iniziata ufficialmente il 14 giugno
Felline con Bevilacqua, l’avventura con la MBH Bank è iniziata ufficialmente il 14 giugno
Chiaro, avrai anche un ruolo importante. Sei un corridore con alle spalle tanti anni di WorldTour, avrai intorno tanti ragazzi giovani. E’ una bella storia… Noi ti sentiamo motivato!
Io non ho mai perso la motivazione. Mi dispiace, e lo dico senza polemica sia chiaro, che certe cose non siano andate come dovevano. Sono andato via dall’Astana, dove mi avrebbero tenuto, perché c’era un amico come Ciccone che mi voleva con sé. Purtroppo Giulio ha vissuto uno degli anni più particolari e complicati della sua carriera col problema al “sotto sella” (e altri intoppi, ndr). Sono saltati tutti i programmi che avevamo.
E in una squadra WorldTour le cose non le cambi così…
Di fatto era saltata una programmazione di cinque mesi, su cui era impostata la stagione. Quindi aver smesso in questo modo, mi ha fatto sentire “beffato”. Poi, è chiaro, c’è un inizio e una fine per tutto. Ma in quindici anni di professionismo non ho mai rischiato di rimanere a piedi. Ho sempre potuto scegliere, non ho mai avuto la mia carriera in pericolo. Per una volta che c’è stata una situazione che, tecnicamente, ha girato male… tutto è andato storto. Scelgo di fare il gregario, scelgo di mettermi al servizio, con la consapevolezza che ti basta fare il tuo lavoro… Poi, però non lo puoi fare perché il tuo capitano non c’è. Insomma, non ero contento di come fosse finita la mia carriera.
Fabio, ti sei espresso benissimo, hai fatto un quadro realistico, non c’è polemica…
Anche perché con Luca Guercilena (manager della Lidl-Trek) c’è un bel rapporto e anche lui era dispiaciuto di come fossero andate le cose. Comunque eccoci qui. C’è motivazione, c’è voglia di fare bene e vedere come andranno le cose.